«La Piaggio è una grande realtà industriale e necessita di un acquirente serio. Non abbiamo bisogno di soggetti che, allo stato attuale, non rappresentano profili industriali ma fondi di investimento. Invece di buttare parole al vento è arrivato il momento di fare delle proposte compatibili e serie che fino ad ora non si sono viste. La cosa che stupisce è la presa per i fondelli nei confronti della procedura e dei lavoratori, in quanto questi soggetti hanno avuto l’esclusiva per trattare per mesi invano». Sono le dichiarazioni del segretario generale della Uilm Genova Antonio Apa.
A dimostrarlo, secondo Apa, il fatto che in tutto questo arco di tempo non è stata prodotta un’offerta vera dal punto di vista finanziario tanto da costringere il commissario a indire un nuovo bando.
«L’unica pseudo proposta arrivata alla procedura prevedeva un investimento irrisorio con dentro acquisto, sviluppo, e tutta una serie di vincoli che niente avevano a che fare con la procedura stessa. Se questo grande fondo “Summa” vuole acquisire la Piaggio devono fare una proposta seria e sensata con alcuni elementi: mettere sul tavolo una proposta economica che rispetti il valore dell’azienda e un progetto industriale fattibile che contenga la salvaguardia occupazionale e la unitarietà aziendale. Altro che Tesla dei cieli! Non vediamo l’ora, come Uilm, di discutere questo fantomatico piano industriale dei cieli che rischia, per il perdurare di questo loro atteggiamento, di mandare a gambe all’aria la Piaggio, cosa di cui qualcuno si dovrà prendere la responsabilità. Un consiglio a Reynir Indahl, invece di dichiarare ai quattro venti la bontà del suo progetto, segua l’iter procedurale previsto dal bando perché nell’arco di 120 giorni esiste la condizione di poter acquisire la Piaggio, senza vincoli, inoltre in Italia esistono delle leggi di sostegno che potrebbero venire incontro alle esigenze imprenditoriali. Quindi uscire fuori da questo fiume di parole è la condizione necessaria per acquisire Piaggio».


























