«Leggendo le cronache di un Paese che sta vivendo uno stato di emergenza, in parte reale e in parte psicologica, emerge ormai con drammatica certezza che la vittima predestinata del contagio da Coronavirus è e sarà certamente la nostra economia, già peraltro debilitata da anni di crescita zero».
Ad affermarlo è Alessandro Laghezza, presidente di Confetra Liguria e presidente della commissione logistica di Confindustria La Spezia.
«A essere lesionato in modo gravissimo − spiega − sarà l’unico settore realmente vitale (o forse sarebbe più giusto affermare che lo era) quello legato all’interscambio sull’estero. Con la locomotiva del mondo, ossia la Cina, parzialmente ferma e ampie aree di Italia che si stanno bloccando, sarà proprio l’import ed export di beni e prodotti finiti a pagare, insieme al turismo, il prezzo più alto».
«Secondo le stime di importanti soggetti internazionali, in Europa è prevedibile attendersi un calo del movimento container da e per la Cina pari al 30% nei prossimi due mesi, percentuale sottostimata visto che ancora non può tenere conto delle conseguenze dell’emergenza tutta italiana in continua evoluzione. In questo contesto è chiaro che portualità e logistica pagheranno un prezzo altissimo e che, pur nel rispetto delle massime precauzioni sanitarie, è oggi prioritario e urgente evitare a ogni costo che psicosi e allarmismi si trasformino in un blocco dei nostri porti e, al tempo stesso, che un black out nella movimentazione e circolazione delle merci provochi ulteriori e oggi incalcolabili danni».
«La logistica non può subire decisioni emotive, non può diventare vittima di un mancato coordinamento − sottolinea Laghezza − Per questo occorre l’immediata istituzione di una cabina di regia nazionale per garantire la coerenza delle misure adottate a livello locale ed evitare che scelte errate o territoriali inducano le grandi compagnie armatoriali a dirottare le loro navi verso porti diversi da quelli italiani. È preciso dovere delle istituzioni rassicurare i mercati circa la piena operatività, affidabilità e l’efficienza dei nostri controlli sanitari; è inoltre urgente definire e fornire un sostegno economico immediato e concreto al settore logistico, ovvero a un comparto strategico per il Paese, che abbandonato a se stesso da solo non può reggere l’impatto di una catastrofe di simili proporzioni destinata a ripercuotersi proprio attraverso la crisi della logistica su tutto il tessuto economico del Paese. Le imprese della logistica e del trasporto erano già state messe in ginocchio dal black out della rete infrastrutturale, l’effetto Coronavirus rischia di essere letale».