Reazione positiva delle Borse europee all’esito delle elezioni di midterm negli Usa: il Partito democratico ha riconquistato la maggioranza della Camera dei rappresentanti mentre i repubblicani mantengono quella del Senato e, secondo gli analisti, la prospettiva che d’ora in poi il presidente Trump debba trattare con i democratici le politiche più controverse in materia fiscale e commerciale rassicura i mercati. Il Cac 40 di Parigi segna +1,24%, il Dax di Francoforte +0,83%, Ftse 100 di Londra +1,09%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 21.513,13 punti (+1,42%) e Ftse Mib a 19.540,94 punti (+1,42%).
In leggera diminuzione lo spread Btp Italia/Bund a 10 anni, a 290 punti, mentre si avvicina la scadenza del 13 novembre, data entro cui il governo italiano dovrà fornire una risposta alla Commissione europea sulla manovra economica.
A Piazza Affari le banche hanno beneficiato del recupero dei titoli di Stato, con Intesa Sanpaolo salita del 2,67% in scia alla trimestrale superiore alle attese. In controtendenza Ubi (-0,58%) penalizzata dalle parole del numero uno, Victor Massiah, che non escluderebbero azioni di rafforzamento dei coefficienti patrimoniali.
Sul fronte dei cambi, dopo le elezioni Usa l’euro/dollaro si attesta a 1,1470 (ieri a 1,1412). Vale 129,9 yen, mentre il dollaro-yen si attesta a 113,27.
In ribasso il greggio, il wti, contratto con consegna a dicembre, arretra dell’1,4% a 61,34 dollari al barile.