Chiusura sottotono per le Borse europee, e decisamente negativa a Milano. Il discorso programmatico al Senato, dove oggi si avrà la prima votazione di fiducia, del presidente del consiglio Giuseppe Conte non ha entusiasmato gli operatori: Piazza Affari ha terminaro le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 23.973,72 punti (-1,02%) e Ftse Mib a 21.750,15 punti (-1,18%). Lo spread Btp-Bund è tornato a sfiorare i 240 punti base, invertendo il trend dei giorni scorsi, con il rendimento del decennale italiano al 2,76 per cento. In Senato l’ex premier Mario Monti nel suo intervento ha avvertito le forze politiche che «non è escluso che l’Italia possa dover subire l’umiliazione della Troika» e che la situzione potrebbe farsi più difficile quando terminerà il Quantitative easing.
Il Dax di Francoforte segna +0,15%, il Cac 40 di Parigi -0,2% e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%) il Ftse 100 di Londra -0,7%.
A Piazza Affari le vendite hanno penalizzato soprattutto banche e finanziari, con Azimut -4,09%, Intesa Sanpaolo -3,83%, Unicredit -3,56%. Giù anche Mediaset (-3,51%). Bene Stm (+4,33%), Moncler (+3,77%), Recordati (+3,65%), Ferrari (+2,83%)
Sul Forex l’euro/dollaro scende nuovamente sotto quota 1,17 mentre il cambio fra dollaro e yen rimane poco mosso a 109,6.
Tra le materie prime, debole il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 64,8 e 74,4 dollari al barile, in scia anche alle indiscrezioni secondo cui gli Usa avrebbero chiesto all’Arabia Saudita e ad altri esportatori di aumentare l’output.