Giulio Ambrosini, segretario provinciale imperiese della Lega, si è dimesso dall’incarico «per evitare – spiega in una nota – manipolazioni e distorsioni sia per la mie passate dichiarazioni, che per l’inopportuna presenza alla recente convention di Claudio Scajola. Buon lavoro a tutti».
Ambrosini è uno dei non pochi esponenti leghisti del Ponente ligure ad avere partecipato, venerdì scorso, alla manifestazione in cui Claudio Scajola aveva annunciato la sua (auto)candidatura a sindaco di Imperia. La decisione di Scajola era stata duramente criticata dal segretario regionale del Carroccio Edoardo Rixi e dal governatore ligure Giovanni Toti.
Scajola da sempre sostiene la necessità per Forza Italia di segnare una netta autonomia dalla linea politica perseguita dalla Lega, mentre la giunta regionale ligure si basa su una stretta collaborazione tra la Lega e il partito di Berlusconi. Ieri, un’intervista del coordinatore ligure degli azzurri Sandro Biasotti pubblicata dal Secolo XIX in cui Biasotti dichiarava che nel caso di un governo M5S-Lega il centrodestra nazionale si sarebbe spezzato e sarebbero venute meno, a cascata, le alleanze regionali del centrodestra, tra cui quella che sostiene la giunta ligure, ha suscitato una reazione veemente della parte di Toti. Il governatore personalmente non è intervenuto, ma una scarica di comunicati emessi da assessori, consiglieri e deputati (Ilaria Cavo, Giacomo Giampedrone, Lilli Lauro, Angelo Vaccarezza, Manuela Gagliardi) si è abbattuta su Biasotti: la giunta regionale non si tocca, a prescindere da ciò che avviene a Roma, e comunque l’alleanza tra Lega e Forza Italia non è stata mai messa in forse.
La vivacità della reazione dei sostenitori di Toti, secondo alcuni esponenti di Forza Italia sarebbe dovuta anche al fatto che la linea di autonomia dalla Lega perseguita da Scajola sarebbe stata approvata da Gianni Letta con una telefonata a Biasotti. Le dichiarazioni di Biasotti sarebbero quindi da interpretare come un invito agli azzurri liguri a smarcarsi dal Carroccio. Una modifica, se non un capovolgimento, rispetto alla strategia finora perseguita, con successo, dal governatore ligure.