«Un modo più giusto di gestire l’assistenza a casa per anziani e disabili». L’assessore alle politiche socio-sanitarie del Comune di Genova Francesca Fassio, a margine della presentazione del progetto Fundraising Coaching Plus della Fondazione Garrone, commenta così il nuovo progetto Do.Ge (domiciliarità Genova), predisposto durante l’assessorato di Emanuela Fracassi, che l’ha preceduta, e su cui Fassio sta cercando di lavorare per migliorarne ulteriormente il metodo.

«Sino a oggi erano serviti circa 115 disabili, chi è arrivato dopo, in termini puramente temporali, non ha avuto sinora la possibilità di usufruire di un certo tipo di agevolazione e sono circa 130-140 persone», spiega Fassio, che annuncia la separazione della lista tra anziani e disabili («Si tratta di progetti di vita differenti»).
Qualcuno ringrazierà, altri invece dovranno subire una riduzione o la cancellazione del servizio: «Non era chiesto nessun Isee, ritengo che chi ha un indicatore a 40 o 50 mila euro possa capire che dobbiamo aiutare chi ha meno di 12 mila». Questa la cifra sotto la quale l’utente avrà diritto a un buono servizi. In molti probabilmente non hanno neanche ancora fatto domanda.
«Si tratta della vecchia domiciliarità – ricorda Fassio – ma rivista con criteri nuovi, sono stati anche accreditati una serie di enti con determinati requisiti, che però hanno alzato certe tariffe, ovvio che tutto debba essere verificato sul campo».
Il progetto è studiato sulla singola persona da parte degli assistenti sociali, individuando i bisogni reali, ma senza dimenticare per esempio la vita sociale.
«Siamo ancora lontani dall’integrazione tra sanità e sociale – conferma Fassio, che ha una lunga esperienza sul campo delle disabilità – la mia idea sarebbe di accentrare i servizi al Matitone».
I sei fornitori, sulla base di standard qualitativi controllati e a tariffe predefinite, possono offrire: interventi socio-assistenziali domiciliari, anche complessi (ad esempio: alzata e rimessa a letto con igiene personale, preparazione pasti, igiene ambientale ordinaria); assistenza familiare o personale attraverso la presenza di un assistente familiare (badante); interventi educativi per persone con disabilità, anche minorenni; integrazione degli interventi o sostituzioni temporanee dell’assistente familiare/personale con operatori professionali; attività di supporto nella gestione del rapporto di lavoro (assistenza alla contrattualistica); attività integrative a complemento dell’assistenza domiciliare e familiare (prestazioni non accreditate e con tariffe variabili, come ad esempio piccole manutenzioni, dog sitting e quanto altro utile nella vita quotidiana).
In tutti i quartieri i fornitori hanno aperto sportelli informativi territoriali.
Oltre a tutte le informazioni sul sistema domiciliarità, sarà possibile trovare anche le informazioni sulle attività sociali e per l’invecchiamento attivo organizzate dalle associazioni del territorio.
Il cittadino può scegliere liberamente da quale fornitore e in quale sportello acquistare i servizi accreditati.
Questo il link al sito che contiene i servizi e le tariffe.