Il Comune di Genova, è tra le grandi città italiane, la sesta per costo della “macchina amministrativa”. 444,99 euro procapite (20 euro in più rispetto all’anno precedente), contro gli oltre 600 di centri come Napoli e Venezia e i meno di 300 di Firenze e Bari. Lo rileva un dossier dell’associazione Openpolis, dedicato a quanto costa mantenere l’amministrazione comunale.
Ogni ente locale sostiene spese per mantenere uffici che ne garantiscono il funzionamento: dagli organi istituzionali a quelli per il personale. Un costo che può variare molto da città a città. Nel 2014 Napoli e Venezia hanno speso oltre 600 euro per ogni abitante, Firenze e Bari meno della metà. I due più grandi Comuni italiani, Roma e Milano, sono all’ottavo e nono posto, con rispettivamente 397,33 e 373,77 euro pro capite in spese di amministrazione.
Openpolis spiega che tra i costi che ogni comune deve sostenere ci sono le spese per le strutture che svolgono le funzioni amministrative dell’ente. Le loro attività principali non sono tanto i servizi all’utenza, quanto organizzare e far funzionare l’ente stesso: i costi degli uffici che si occupano di attività interne, come la segreteria generale, l’ufficio risorse umane, il servizio statistico e l’anagrafe comunale. Anche tutti gli uffici impiegati nella gestione e nella programmazione economico-finanziaria vengono conteggiati all’interno delle spese di amministrazione. Per esempio il servizio di tesoreria e quelli relativi al controllo di gestione, al coordinamento delle entrate tributarie e dei servizi fiscali; alla gestione dei beni demaniali e patrimoniali.
Inoltre ci sono gli uffici per gli organi politici, ovvero tutte le spese che il comune sostiene per il funzionamento del consiglio e della giunta comunale, tra cui le indennità e i gettoni di presenza per gli amministratori.
Con la riduzione del personale che il Comune di Genova ha attuato in questi anni, forse le cifre cambieranno, dipenderà da quanto inciderà anche la diminuzione della popolazione residente.