Sono previsti nell’African Act – l’insieme di norme del Parlamento italiano per favorire lo sviluppo del continente africano – il rafforzamento delle garanzie fornite dalla Cassa Depositi e Prestiti e l’allargamento delle possibilità di accesso al fondo rotativo. Cinque i paesi prioritari individuati per le imprese italiane: Etiopia, Mali, Niger, Senegal e Nigeria. È quanto risulta dall’intervento della segretaria della Commissione Affari Esteri della Camera, Lia Quartapelle, che ha partecipato oggi, a Genova, in via Garibaldi, al seminario “Africa: sfide e prospettive” per illustrare le linee guida dell’African Act.
Il seminario è stato organizzato dalla Camera di Commercio e dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’ateneo genovese, proprio per fare conoscere le linee guida del provvedimento.
«L’Italia – ha affermato Lia Quartapelle – può diventare il cardine per rafforzare i rapporti fra l’Unione Europea e l’Africa, il continente dove nel 2050 vivrà un quarto della popolazione mondiale e dove si gioca una parte del nostro futuro».
«L’African Act – ha commentato in apertura il presidente della Camera di Commercio Paolo Odone – è lo strumento necessario alle imprese per sentirsi maggiormente supportate, con misure concrete, nel proprio percorso di avvicinamento all’Africa, così come è già avvenuto in Paesi concorrenti come Germania o Olanda».
I lavori del seminario sono stati moderati da Elisabetta Tonizzi, del Dispo dell’Università di Genova, e hanno compreso gli interventi di Giorgio Musso, ricercatore dell’Università di Perugia, Massimo Zaurrini, direttore di “Africa e Affari” e Andrea Romano, amministratore delegato di Etc.