Nel corso degli ultimi anni, la quota di investimenti pubblici nell’economia si è considerevolmente ridotta, innanzi tutto quella dei Comuni. OpenPolis ha analizzato quanta parte dei bilanci comunali viene destinata alle spese in conto capitale (dati 2013) la cui dimensione, a differenza di quella della spesa corrente, diventa strategica per capire quanto il Comune sia occupato nell’ordinaria amministrazione oppure impegnato in attività di sviluppo.
Osservando le classifiche, emerge che al terzo posto in Italia per propensione a investire c’è proprio un Comune ligure, Borghetto Vara, con un valore pari a 406,23%. Per fornire questa misura, OpenBilanci mette a disposizione un proprio indicatore sintetico, in base al quale le spese in conto capitale sono calcolate in percentuale su quelle correnti. Il dato finale è una media dell’ultimo triennio, per rendere l’analisi più solida e di lungo periodo: in questo caso, i bilanci considerati sono i consuntivi del 2011, 2012 e 2013. Sulla base di questo calcolo, il Comune spezzino, con un valore percentuale di oltre 406%, si piazza dietro a Villa Sant’Angelo (Abruzzo) con 424,75% ed Elva (Piemonte), al primo posto con 432,32%. Tornando in Liguria, gli altri Comuni più propensi a investire sono Vernazza (255,59%, 32esima in Italia), Rocchetta di Vara (247,76%, 35esima) e Nasino, in provincia di Savona, con 222,18%, al 53esimo posto. Agli ultimi posti Riomaggiore (2,06%), Recco (5,48%) e Ronco Scrivia (7,19%).
Tra i grandi Comuni, Milano è al primo posto con una percentuale del 56,5%. Genova è sesta, sempre tra i grandi Comuni, con una percentuale del 22,9%. Valore che la piazza, nella classifica totale, al 5313esimo posto. Per quello che riguarda gli altri capoluoghi di provincia liguri, Imperia tocca quota 27,92%, Savona 25,39%, La Spezia 21,37%.
Agli ultimi posti, tre grandi città del Sud, Palermo, Bari e Catania, con una propensione a investire compresa tra il 11,28% e 6,59%.