Una realtà locale che lavora in tutta Italia e anche a livello internazionale. Una delle poche imprese nazionali (saranno circa una quarantina) ad avere la gestione dell’amianto in modo “illimitato”, fornendo al committente un servizio chiavi in mano. Gestione rifiuti, bonifiche ambientali, demolizioni industriali e civili, ma anche stoccaggio e logistica sono il business della Vico srl di Cairo Montenotte, un’azienda nata nel secondo dopoguerra e che ha nella compagine societaria ancora i discendenti dei fondatori: Marco Longagna ne è il presidente: «Ho cominciato qui quando portavo ancora i pantaloni corti – scherza – oggi siamo un’azienda con più di 100 addetti e un fatturato che si aggira intorno ai 22-23 milioni».
La svolta è avvenuta nel 1996, quando la Vico, dalla sede originaria di Altare, si è spostata a Cairo Montenotte: «In un ex spazio industriale in cui abbiamo potuto avere accesso a un raccordo ferroviario in cui movimentiamo tutto con i nostri locomotori».
In questo modo sono stati acquisiti i traffici di materie prime e semilavorati destinati alle aziende produttrici, provenienti da trasporti su rotaia, che sono stoccati e inoltrati anche tramite vettori su gomma.
L’innovazione in materia di bonifiche ambientali è arrivata con l’ingresso di Andrea Negro tra i soci e con la costruzione dell’Area 51, nome non scelto a caso, un impianto fisso che consente di gestire i rifiuti più pericolosi: dagli idrocarburi alle sostanze acide e basiche, dalle fibre minerali all’amianto. Lo scopo primario è quello di cercare il recupero, laddove possibile, di tutti i materiali contaminati che, a bonifica avvenuta, possono tornare a essere valorizzati.
La combinazione tra ferrovia e Area 51 ha consentito all’azienda di offrire soluzione alle problematiche legate alla gestione di cantieri decentrati o con problematiche di dislocazione, che presentano criticità dal punto di vista operativo. Inoltre, spesso non è praticabile bonificare materiale direttamente nella zona dei cantieri, anche economicamente, per questo in tanti si sono accordi della Vico srl, a partire dall’Eni e da Trenitalia, ma anche, per quanto riguarda altri tipi di rifiuti, Barilla e Ferrero.
La gestione dei rifiuti proposta dalla Vico va dal recupero, la valorizzazione e il riciclaggio dei metalli, del legno, della carta, fino allo smaltimento vero e proprio.
Per quanto riguarda l’amianto, l’azienda sta lavorando a due progetti in collaborazione con due atenei: «L’Università di Genova ci ha chiamati per il progetto Fibers, di cui siamo beneficiari insieme a un’altra azienda ligure, Telerobot Labs, per inertizzare amianto naturale e in matrici artificiali. Lo stesso obiettivo, ma con tecnica diversa, è perseguito insieme all’Università di Pisa, anche in questo caso si tratta di un progetto finanziato con fondi europei».
Ormai la Vico non solo è attiva su tutto il territorio nazionale «grazie alla disponibilità delle nostre risorse interne», sottolinea Longagna, ma ha avuto anche riscontri in Belgio per esempio.
Il fatto di essere in una zona come Cairo è un vantaggio: «Abbiamo sfruttato un ex sito industriale compromesso dal punto di vista ecologico e anche i nostri “vicini di casa” hanno un certo peso dal punto di vista dell’impatto ambientale. Svantaggi non ne intravedo, anche se all’estero i nostri competitor sono più organizzati dal punto di vista della logistica».
In tutti questi anni la sfida più interessante e costruttiva per Longagna è stata l’Acna di Cengio: «Lavorare 10 anni in un Sic, sito di interesse comunitario, ci ha fatto fare tesoro di tutte le esperienze svolte sul campo, tra l’altro con la normativa in costante mutamento».