Banca Carige chiude i primi nove mesi con un risultato consolidato netto in pareggio (+0,1 milioni di euro; -328,8 milioni nei nove mesi 2014) e rivede la decisione di vendere Creditis, la società di credito al consumo, che nel periodo considerato ha realizzato un utile netto per 10,8 milioni di euro. È quanto risulta dal resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2015 approvato dal consiglio di amministrazione. Il resoconto presenta Cet1 ratio phased-in al 12,2% e total capital ratio al 14,9%, Lcr 138% (155% proforma includendo il covered bond da 500 milioni emesso ad ottobre) e Nsfr 105%. Raggiunta la stabilizzazione del credito deteriorato rimasto ai livelli del primo e secondo trimestre dell’anno, è proseguita l’opera di messa in sicurezza delle principali posizioni ad inadempienze probabili con la sottoscrizione di accordi di rinegoziazione per 1,2 miliardi. Il costo del rischio di credito è in progressiva normalizzazione (30 bps nel terzo trimestre), in linea con le previsioni di Piano Industriale.
«Tale risultato – segnala una nota stampa della banca – include componenti non ricorrenti, derivanti dalle azioni di turnaround in atto e dalle dismissioni di asset non core tra cui una componente positiva non ricorrente di circa 68 milioni connessa alla cessione delle compagnie assicurative. L’attività ordinaria evidenzia ancora un andamento dei ricavi riflessivo determinato dal processo di mitigazione dei rischi che ha comportato un cambiamento strutturale delle poste dell’attivo (minori interessi per riclassificazioni a sofferenze e smobilizzo portafoglio titoli nonché minori utili a trading); in misura marginale hanno inciso anche i minori interessi derivanti dalla ristrutturazione di circa 1,2 miliardi di crediti iscritti nel portafoglio delle inadempienze probabili. Rispetto allo stesso periodo del 2014, a mitigazione della contrazione dei ricavi, si evidenzia un minor costo del rischio di credito, frutto del percorso di normalizzazione intrapreso su questo comparto».
«La gestione dei primi nove mesi dell’esercizio 2015 – si legge nella nota stampa – ha visto il processo di turnaround del Gruppo svilupparsi secondo le previsioni di Piano grazie all’impegno profuso nel rafforzamento patrimoniale, nella razionalizzazione e semplificazione delle strutture e nella riorganizzazione delle attività operative volte a dare nuovo impulso commerciale. È proseguito nel terzo trimestre il percorso di rilancio commerciale del Gruppo che ha evidenziato una sostanziale tenuta degli aggregati di raccolta ed impiego verso clientela ordinaria; l’avvio effettivo del progetto Hub & Spoke, nonché la riorganizzazione delle aree territoriali che si concluderà nel primo trimestre 2016, contribuiranno a potenziare la capacità competitiva del gruppo».
Il margine d’intermediazione è in riduzione del 22,8% a 445,8 milioni, rispetto ai primi nove mesi del 2014.
Nel periodo successivo alla chiusura del trimestre si è registrata l’interruzione delle
trattative con Apollo per la cessione delle attività di credito al consumo di Creditis; in
merito, la banca si riserva di assumere le necessarie valutazioni circa il mantenimento
dell’asset fra le attività in via di dismissione.