Stop al pesce fresco a tavola per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta da pesca italiana lungo lo Ionio e il Tirreno, da Brindisi ad Imperia per 30 giorni consecutivi fino al 18 ottobre.
A darne notizia è Coldiretti Impresapesca in occasione dell’avvio del provvedimento. Il fermo biologico, si legge in un comunicato di Coldiretti Impresapesca, «cade in un momento difficile per le marinerie, le quali negli ultimi 30 anni hanno perso il 35 per cento delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro, mentre si è progressivamente ridotto il grado di autoapprovvigionamento del pescato. Con il fermo biologico – prosegue la nota stampa – aumenta peraltro anche il rischio di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare».
Il blocco delle attività era scattato dal 26 luglio al 6 settembre per l’alto Adriatico, nel tratto da Trieste a Rimini per una durata di 43 giorni, mentre per le navi, iscritte nei compartimenti marittimi da Pesaro a Bari l’interruzione dell’attività è iniziata il 16 agosto e terminerà il 27 settembre dopo 43 giorni consecutivi. Sardegna e Sicilia decidono autonomamente, con uno stop di almeno trenta giorni nel rispetto dei periodi previsti dai piani di gestione.