Un nuovo strumento sulla regolarità contributiva degli ambulanti, più snello, in cui non confluisca, come nel caso del Durc, il documento unico di regolarità contributiva, tutta la situazione contributiva e previdenziale del titolare. Si chiamerà “carta di esercizio” o “carta dei servizi” e sostituirà l’obbligatorietà del Durc per gli ambulanti.
Lo ha comunicato oggi alla giunta regionale l’assessore allo Sviluppo economico e commercio Edoardo Rixi. La modifica non potrà essere immediata (occorre cambiare il Testo unico del commercio), ma una volta entrata in vigore dovrebbe agevolare chi vuole ottenere l’autorizzazione del Comune per operare sulle aree pubbliche. «La misura – ha spiegato Rixi – si è resa necessaria per il protrarsi della crisi economica. Alla scadenza dei due anni di sospensione del Durc, le associazioni del comparto hanno manifestato il perdurare delle difficoltà per gli operatori ad assolvere gli obblighi imposti dalla rigidità del Durc in cui, è bene ricordarlo, nella situazione contributiva-previdenziale dell’impresa confluisce anche quella del titolare. Banalmente rischiavano di vedersi negare l’autorizzazione a operare quegli ambulanti che hanno magari una pendenza con Equitalia legata a una multa presa in auto».
La proposta di Rixi prevede modalità per dare contributi e agevolazioni finanziarie per un importo massimo tra i 10 e i 15 mila euro per le imprese che intendono regolarizzare la propria posizione contributiva. «Stiamo ragionando su varie ipotesi – ha spiegato Rixi – tra cui la costituzione di un fondo regionale di garanzia e prestiti bancari a tasso agevolato: contiamo di arrivare a una sintesi, con un apposito provvedimento, entro l’autunno. Lo scopo è quello di aiutare le imprese che davvero vogliono mettersi in regola e che fino a ora non ci sono riuscite per evidenti difficoltà economiche e non perché hanno voluto aggirare i propri obblighi. Verso chi non vorrà mettersi in regola, chiederò ai Comuni di essere inflessibile: non è possibile tollerare oltre il dilagante abusivismo commerciale».