È in arrivo un commissario nominato da Roma per il Pd ligure, che non riesce a trovare l’unità dopo la sconfitta elettorale. Sarà un commissario a termine, il vicesegretario Lorenzo Guerini ha annunciato che giovedì verranno resi noti il nome del commissario e la data del congresso da cui uscirà il nuovo gruppo dirigente.
Con questa prospettiva si è conclusa, ieri notte, nella sala Cap di via Albertazzi, a Genova, l’assemblea regionale del Pd, dopo cinque ore di interventi e la contrapposizione di due visioni politiche sull’analisi della sconfitta, il tema delle alleanze, la discontinuità con l’esperienza amministrativa della giunta regionale precedente.
Guerini ha voluto lasciare al dirigenti liguri qualche giorno di tempo per trovare una figura condivisa ed evitare il commissariamento, non escludendo nessuna ipotesi, neppure quella di un accordo raggiunto all’ultima ora. Tra oggi e giovedì resterà in contatto con il segretario regionale uscente, Giovanni Lunardon, ma è improbabile che il Pd ligure riesca a raggiungere in questi giorni l’unità che non ha saputo trovare nei mesi scorsi.
Per quanto riguarda la data del congresso, che tutti si augurano si svolga a breve per evitare un lungo periodo di commissariamento, esistono due finestre temporali: ottobre o dicembre – gennaio. Ottobre, perché entro settembre si terrà la prima assemblea nazionale in cui verrà presentata la riforma delle modalità congressuali e delle primarie. Il provvedimento non sarà approvato in quella sede ma si potrà chiedere di stabilire la data del congresso in deroga, nell’attesa che le nuove regole, ormai presentate, siano approvate nella seconda assemblea nazionale. Oppure si aspetterà la seconda assemblea nazionale, prevista per dicembre, in cui il nuovo regolamento sarà approvato, e il congresso ligure si terrà tra dicembre e gennaio