«La Regione Liguria è disponibile a collaborare con il governo sul tema dei migranti purché il governo proponga una soluzione complessiva, coinvolga anche le Regioni e non abdichi dai propri compiti: se Ue e Onu non si muovono, l’Italia deve esercitare le proprie prerogative di Stato sovrano ed effettuare interventi mirati in Libia anche da sola». È quanto ha sostenuto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nella sua audizione al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, di vigilanza sull’attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione.
«Il tema fondamentale – ha detto Toti – è che non si possono chiamare le Regioni ad assumersi una parte del problema se non si disegna l’intero complesso. Il governo ci deve spiegare come intende agire, se l’Europa continua a essere imbelle vorrei capire come intende muoversi l’Italia. Noi siamo disponibili a ragionare ma ritengo che le Regioni, abitualmente scavalcate, debbano essere coinvolte nel processo decisionale».
In mancanza di alternative, se Ue e Onu continueranno nel loro immobilismo, secondo Toti l’Italia deve intervenire da sola. «Per noi – ha spiegato -occorrono interventi mirati sulla costa della Libia. E quando dico intervento in Libia intendo intervento in Libia. Gli scarponi nella sabbia qualcuno deve metterli. Se non si regolamenta il flusso dal Nord Africa, se non abbiamo una soluzione complessiva non si viene a capo del problema».
Secondo Toti «la Libia oggi non si può considerare una realtà statuale con cui si possa negoziare. Operazioni mirate di polizia internazionale su quelle coste non possono considerarsi violazioni di diritto internazionale. È evidente a tutti che Ue e Onu non stanno rispondendo come avrebbero dovuto. Se Ue o Onu interverranno sulle coste del Nord Africa sarò la persona più felice del mondo ma se tutto questo non si muove credo si debba ragionare in termini di Stato nazionale».