Una quantità di pioggia in un’ora che non ha avuto pari nella storia delle misurazioni scientifiche in Italia. Quello che ieri sera si è scatenato nel centro di Genova è un fenomeno che neanche coloro che a posteriori dicono “noi l’avevamo annunciato”, avevano previsto. Lo screenshot di ieri del portale ilmeteo.it, che oggi getta fango gratuito sull’Arpal, mostra che, nel bollettino di ieri pomeriggio, anche per loro in serata ci sarebbero state schiarite.
Arpal ammette che la previsione fatta alle 18 non aveva individuato la possibilità di una tale precipitazione, ma quando i dati allarmanti sono cominciati ad arrivare dopo i primi scrosci di pioggia, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure ha contattato la Protezione Civile per la gestione dell’immediato. Da quel momento la “macchina” non è riuscita ad affrontare completamente la situazione di emergenza.
Si può riassumere così la cronaca di una serata maledetta che ha portato via una vita e rovinato tante esistenze, con appartamenti, magazzini, negozi, scantinati nuovamente sott’acqua.
Il presidente della Regione Claudio Burlando difende l’operato dell’Arpal: «Per la prima volta in tanti anni, i modelli che abbiamo consultato hanno sbagliato, la meteorologia non è una scienza esatta e purtroppo questa volta l’evidenza ha tradito la previsione». Quello che però sarebbe evitabile è lo stop prolungato ai lavori sotto la copertura della foce del Bisagno: 30 mesi a causa di un contenzioso amministrativo aperto dalla ditta arrivata seconda nella gara di assegnazione dell’appalto: «Serve una misura che eviti questi blocchi sulle opere che possono salvare vite umane, il governo e il Parlamento devono trovare una soluzione».
Domani il capo della Protezione Civile Gabrielli sarà in Prefettura, verrà formalizzata presto la richiesta dello stato di emergenza. La Camera di Commercio di Genova ha già stanziato 1,5 milioni per le attività alluvionate. La pioggia ha dato una tregua nel pomeriggio, ma Arpal conferma che sino a martedì potrebbero verificarsi altri fenomeni pericolosi.