Secondo l’osservatorio Fiaip Liguria, la stagione estiva appena conclusa rivela una buona tenuta della locazione di case vacanza in tutta la regione e di un maggior interesse verso l’acquisto; interesse che, anche se spesso non si concretizza, fa comunque ben sperare in una ripresa del settore immobiliare. Sembra questo un buon punto di partenza, dopo anni in cui si era toccato il fondo: «Non vorrei sbilanciarmi, ma voglio essere ottimista – spiega
Guerino Pucci, presidente regionale della Federazione italiana agenti immobiliari professionali Liguria – a oggi qualche passo avanti, se pur piccolo, lo stiamo facendo».
Le seconde case in Liguria sono da sempre un’opportunità per il turismo della regione, un’alternativa spesso più economica all’albergo, specialmente se si viaggia in famiglia. La spesa media di un turista che affitta un’abitazione è circa 35 euro al giorno, quasi la metà di chi opta per l’hotel. Quest’anno la convenienza è data anche dai canoni di locazione più bassi: «Se prima si affittava ad esempio a 2 mila euro ad agosto, ora se ne chiedono 1.700. Lo stesso è per gli affitti della prima casa; i proprietari preferiscono abbassare il prezzo, ma essere sicuri di essere pagati. Si chiedono maggiori garanzie», confida Mauro Pisanu, consulente Tecnocasa del Golfo del Tigullio.
L’estate sembra essere stata caratterizzata da una tipologia di clientela nuova: «La gran fetta di affittuari che abbiamo perso del basso Piemonte e della Lombardia, è stata rimpiazzata da consumatori di più alto livello; molti non sono andati all’estero o in Sardegna, ma hanno deciso di rimanere qui per le vacanze – racconta Giuseppe Italiani, delegato regionale settore turistico e proprietario di un’agenzia di Varazze – mi è capitato più volte in questi mesi che, essendosi trovati bene, si siano convinti per l’acquisto». Una pubblico più attento e con esigenze differenti rispetto agli anni scorsi: «Richiedono periodi più corti. Anni fa la vacanza al mare in Liguria si faceva di un mese, quindici giorni – sottolinea Guido Mari, dell’agenzia Mari e partners di Sanremo – Ora al massimo di una settimana o solo di pochi giorni. Cercano l’offerta e il last minute». D’accordo con il collega è anche Italiani, che aggiunge: «Sono più preparati e hanno le idee chiare: arrivano già informati, grazie a Internet. Ci fanno perdere molto meno tempo. Quest’anno in particolare si è cercato di offrire una qualità superiore per accontentare il consumatore; tutte le case non a norma con i regolamenti regionali e nazionali sono state scartate dalle agenzie immobiliari». A risollevare il mercato delle case vacanza sono stati inoltre gli stranieri presenti su tutta la regione: soprattutto francesi, russi, tedeschi e anche giapponesi. «Capita che accontentare uno straniero non sia sempre facile. I russi ad esempio ci richiedono ville affacciate sul mare, ma sul nostro territorio non ne abbiamo molte da offrire; proponiamo appartamenti favolosi, ma inseriti in un contesto condominiale», chiarisce.
Anche a Celle bilancio piuttosto positivo: «Le case stagionali le abbiamo affittate tutte e i prezzi sono stati più o meno gli stessi degli anni scorsi. Si sono un po’ abbassati i canoni delle case affittate per l’intero anno perché è diminuita la richiesta – racconta Rita Barlo, proprietaria dell’immobiliare Il Vicolo – le vendite delle prime case vanno invece ancora a rilento» . Secondo i dati di Immobiliare.it, le abitazioni in Liguria a settembre
registrano un prezzo di 3.504 euro per metro quadro, contro i 3.661 euro dello stesso periodo dell’anno scorso. Una flessione del 4,29%, in linea con il resto d’Italia. Tra gennaio e marzo 2013, secondo un’indagine di Tecnocasa, il record di calo dei prezzi lo ha avuto Savona con -8.9%. Ribassi più contenuti per gli altri capoluoghi: Imperia -6.9%, La Spezia -4.3% e Genova -3.9%.
Stando alle cifre divulgate dall’Associazione per lo studio e l’informazione sui mercati immobiliari locali, il numero di compravenditedi alloggi tra il 2007 e il 2012 in Liguria è diminuito del 41%, il fatturato delle attività di intermediazione è calato del 30% e di conseguenza il numero degli addetti si è ridotto del 10%. Questa situazione si riversa sulle imprese edili savonesi, che nello stesso periodo hanno registrato una flessione del 40% del fatturato; in questi anni i lavoratori di questo settore sono passati da 3.130 a 2.472: a fine luglio il numero è arrivato a 2.220, compresi i cassa integrati. La provincia di Savona ha le quotazioni di prezzo più alte e i redditi più bassi della media regionale. I savonesi sarebbero in grado di comprare abitazioni sui 150 mila euro, ma l’offerta con questa cifra è scarsa e così cresce l’invenduto. In molti si spostano nell’entroterra di una decina di km, dove le cifre sono più contenute. Problema comune per chi vende è quindi proporre un prezzo adeguato alla domanda: «Chi acquista vuole comprare bene: o il prezzo è buono o non si termina la trattativa. A livello generale attualmente i prezzi si sono stabilizzati in fase di depressione», precisa il segretario regionale Fiaip Fabrizio Segalerba.
PRIME CASE, PERCORSO A OSTACOLI
Nonostante i prezzi vantaggiosi continuano le difficoltà per acquistare la prima casa: «I tassi d’interesse si sono abbassati, quindi la situazione è migliorata. Il problema è che le banche, arrivando da un forte periodo di fermo, dovrebbero avere più propensione al prestito e non concedere mutui solo ai clienti conosciuti», commenta Guido Mari. In base ai dati della Banca d’Italia nei primi sei mesi del 2013, gli italiani hanno ottenuto 14.786 milioni di euro subendo una diminuzione delle erogazioni di circa il 13% rispetto allo stesso periodo del 2012. Rilevante è che l’apice del trend negativo si era avuto a metà dell’anno scorso. Nel 2013, nell’assegnazione dei mutui, sono stati privilegiati i mutuatari di età media con un posto di lavoro stabile. Decisiva è anche la garanzia data dal coniuge, dal genitore o comunque da un parente di primo grado. La sezione mediazione creditizia degli uffici studi Tecnocasa ha analizzato la situazione finanziamenti, finalizzati all’acquisto di immobili, in Liguria. Nei primi tre mesi dell’anno i liguri hanno ricevuto 166,56 milioni di euro, con una contrazione del 16,51% rispetto al primo trimestre del 2012, pari a 32,94 milioni di euro.
Un altro dato rilevante è che a oggi sul mercato manca chi acquista per mettere a reddito: «In molti preferiscono ancora non acquistare seconde case, per paura di sembrare ricchi. Hanno pauradell’Agenzia delle Entrate, quindi non comprano o comprano al di sotto delle loro possibilità. Frequente anche chi chiede il mutuo e che in realtà non ne avrebbe bisogno», aggiunge Mari. Il mercato delle seconde case, e più in generale quello di tutti gli immobili, è una fonte di possibilità per la regione: «Gli immobili sono la ricchezza più grande delle famiglie liguri e anche di tutta l’Italia. Abbiamo la cultura della casa, di possederne una nostra. In altri stati dove questa mentalità non c’è, lo Stato è meno indebitato, ma lo è maggiormente il cittadino», conclude il presidente Fiaip Liguria Guerino Pucci.