Tanto tuonò che piovve. Annunciato lo sciopero dell’autotrasporto container per 72 ore, dopo che per diversi giorni le organizzazioni sindacali hanno denunciato più volte le difficoltà dei camionisti che devono caricare e scaricare nel porto di Genova, in particolare al Vte, dove manca un’area attrezzata anche di servizi igienici, oltre che di punti di ristoro.
La categoria punta contro Autorità di Sistema e terminalisti rei di “non aver effettuato gli investimenti necessari ad accogliere i tir nel Porto di Genova”, scriveva qualche giorno fa la Filt Cgil. Le bibliche attese “costano”: Trasportounito denuncia un costo medio di 3 mila euro a tir, perdita certamente non imputabile al costo del lavoro visto che lo straordinario degli autisti è forfetizzato e quindi per l’azienda cambia poco se l’autista deve aspettare 3 o 5 ore.
Gli autisti invece sono costretti, dopo interminabili viaggi, a doversi letteralmente accampare in prossimità dei varchi, ma senza i comfort dei servizi di un’area attrezzata, denunciano i sindacati.
La Uil Trasporti denuncia la situazione di sofferenza di una categoria di lavoratori, che già nella normalità svolge un’attività lavorativa di 58 ore settimanali e che rimanere “intrappolata” all’interno di queste interminabili code. Si pregiudica, quindi, il diritto ad una vita sociale e familiare già fortemente compromessa.
Dopo la grave situazione che ha visto coinvolti numerosi camionisti, bloccati nei piazzali antistanti i vari terminal portuali di Genova, in precarie condizioni igienico sanitarie e in grave disagio viste le critiche condizioni metereologiche, stante il totale disinteressamento dimostrato da Autorità Portuale di Genova, a detta dei sindacati, la Filt Cgil, la Fit Cisl e la Uiltrasporti, hanno proclamato 72 ore di sciopero dalla mezzanotte e un minuto dell’8 marzo alla mezzanotte del 10 marzo.