La Borsa di Milano apre in calo. Il primo Ftse Mib cede lo 0,08% a quota 43.450 punti. A pesare le vendite su Leonardo (-1,28%), Ferrari (-0,79%) e dei bancari mentre il governo prevede in manovra un contributo concordato degli istituti. Unicredit cede l’1,18%. Su quest’ultima il Corriere della Sera e Mf riportano di un interesse per Banca d’Asti. Sul versante opposto rimbalza Tim (+2,2%) e corrono Buzzi (+1,57%) e Stellantis (+1,34%).
Avvio in cauto rialzo per le Borse europee. Francoforte sale dello 0,32% con il Dax quota 24.674 punti. Parigi sale dello 0,17% a con il Cac 40 a 8.074 punti. La lente è sulla scelta del nuovo premier in Francia dopo il mandato lampo di Lecornu. Anche Londra registra un avvio senza slanci con il Ftse 100 in rialzo dello 0,15% a quota 9.563 punti.
I mercati asiatici hanno tratto spunti positivi dalla forte sessione notturna di Wall Street. In particolare a salire sono state le società legate all’intelligenza artificiale. Oro (spot a 4.037 dollari) poco mosso dopo l’accordo di pace a Gaza. Tokyo sale dell’1,72%.
Prezzo del petrolio poco mosso: il Wti con consegna a novembre passa di mano a 62,55 dollari al barile (-0,06%) mentre il Brent con consegna a dicembre è scambiato a 66,29 dollari al barile (+0,06%)
Nei cambi euro poco mosso questa mattina sui mercati valutari: è scambiato a 1,1641 dollari (+0,11%) e a 177,6100 yen (+0,02%).
Spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco segna una lieve diminuzione a 82 punti base (-0,38%). Il rendimento è a +3,51%.