Nel corso del convegno “AI Meets the Sea, L’intelligenza Artificiale applicata all’Economia del Mare”, che si è tenuto oggi a Palazzo Spinola a Genova, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Matteo Paroli, nel corso del suo intervento ha annunciato un significativo incremento degli investimenti dedicati alla trasformazione digitale e alla sicurezza dei porti.
Nel bilancio previsionale 2026, gli stanziamenti per il Port Community System — la piattaforma che gestisce i flussi informativi e logistici delle merci — passeranno da 1,5 a 3 milioni di euro. Contestualmente, saranno di circa due milioni le risorse destinate alla cybersecurity. “Sono investimenti indispensabili — ha dichiarato Paroli — perché i porti moderni non devono difendersi solo dai rischi fisici, ma anche da quelli digitali.”
Paroli ha evidenziato come l’intelligenza artificiale stia modificando in profondità il settore marittimo-portuale. In mare, «L’intelligenza artificiale — ha spiegato — non serve solo a tracciare la rotta più breve, ma a prevedere i pericoli e garantire la sicurezza della navigazione. Oggi è uno strumento quotidiano per evitare tempeste e aree a rischio, incluse quelle soggette a fenomeni di pirateria». A terra l’AI è importante nella gestione dei terminal, dove automazione e capacità di calcolo ottimizzano stivaggio e operazioni di banchina. «L’intelligenza artificiale non è davvero intelligente, ma è imbattibile quando si tratta di calcolare e ottimizzare. Nei grandi porti europei è già una realtà consolidata».
Un’attenzione particolare è stata dedicata alla cybersecurity, considerata una delle sfide più urgenti per i sistemi portuali. Paroli ha spiegato come l’AI consenta oggi di rilevare e prevenire attacchi informatici, isolando in tempo reale le aree da cui provengono minacce senza compromettere l’operatività. «Un attacco informatico può paralizzare un terminal per settimane. Difendere i dati significa difendere la credibilità e la funzionalità del porto che è asset strategico internazionale».
L’intelligenza artificiale è anche uno strumento di sostenibilità ambientale. A Genova, oltre trenta corsi d’acqua riversano sedimenti nei bacini durante le piogge intense, riducendo i fondali e ostacolando la navigazione. Grazie a modelli predittivi, sarà possibile individuare in anticipo le aree di accumulo e intervenire tempestivamente, rendendo più efficienti le operazioni di dragaggio e tutela ambientale.
Sul fronte della sicurezza fisica, Paroli ha citato l’uso crescente dei droni come “sentinelle aeree”, capaci di monitorare per ore aree sensibili e segnalare in tempo reale eventuali anomalie. “Un porto sicuro è un porto attrattivo”, ha ribadito.
Nel suo intervento, Paroli ha affrontato anche il tema più delicato legato all’AI: la responsabilità umana nel suo utilizzo: «I punti di debolezza non sono soltanto dell’intelligenza artificiale, ma anche di chi la interroga e le chiede risposte» .
Richiamando la sua precedente esperienza professionale da avvocato, il presidente dell’Adsp ha ricordato i primi casi di uso improprio dell’AI in ambito legale, a partire dal noto episodio americano del 2023 in cui un legale presentò in tribunale sentenze inesistenti generate automaticamente. Episodi simili si sono verificati anche in Italia nel 2025, a Civitavecchia e Torino, dove giudici hanno accertato l’utilizzo di documenti giuridici falsi prodotti da sistemi di AI. «Questi casi dimostrano — ha spiegato — che l’intelligenza artificiale tende ad assecondare chi la interroga, e per non deludere può anche inventare. È programmata per compiacere, non per contraddire: un rischio enorme se non c’è controllo umano».
Paroli ha ricordato che nei porti l’AI viene già utilizzata anche per analisi predittive sulla durabilità delle infrastrutture, ma «Dobbiamo continuare a far lavorare i nostri neuroni. L’intelligenza artificiale può rispondere in pochi secondi, ma può anche creare problemi enormi se non è guidata dall’uomo. Il futuro dei porti e delle infrastrutture deve restare fondato sull’intelligenza umana, verificata e responsabile».