Genova si conferma la città del Nord Italia con la Tari più alta. Lo certifica uno studio reso pubblico in questi giorni che pone il capoluogo ligure al quarto posto in Italia per il costo della tassa sui rifiuti con una media di 507,77 euro a famiglia, ben sopra la media nazionale di 377 euro.
«Il centrodestra che governa Genova e la Liguria da anni è bravissimo a fare propaganda, a bullizzare gli avversari politici, a inaugurare opere in pompa magna. Ma quando si tratta di governare sul serio, i risultati sono questi: una Tari alle stelle, una gestione rifiuti fallimentare, cassonetti stracolmi e rifiuti abbandonati per le strade – attacca il consigliere regionale Gianni Pastorino – la cosa peggiore è che non c’è nemmeno un briciolo di autocritica. Il presidente, e prima sindaco di Genova, Bucci governa da così tanto tempo che non ha più scuse: non può più dare la colpa a chi c’era prima, perché ormai il disastro è tutto suo».
A fronte di tariffe da record, secondo Linea Condivisa Genova non offre un servizio all’altezza. La raccolta differenziata è ferma al 43%, un livello che per il movimento politico è “imbarazzante rispetto ad altre città italiane, dove il porta a porta e impianti moderni permettono di abbassare i costi e migliorare la qualità del servizio. A Milano si supera il 63%, a Torino il 59%, a Parma addirittura l’82,7%”.
«Le soluzioni ci sono, ma il centrodestra le ignora − aggiunge il consigliere comunale Filippo Bruzzone − da anni proponiamo una raccolta differenziata mirata sull’umido, la frazione più pesante dei rifiuti, per ridurre i costi e abbassare la Tari. Abbiamo chiesto di sperimentare il porta a porta in alcuni quartieri, ma si rimanda sempre mentre le cittadine e i cittadini pagano tariffe record. E poi c’è Amiu, che deve tornare protagonista. Basta esternalizzazioni. Più il Comune delega, più il servizio peggiora e i costi aumentano. Servono investimenti su Amiu per un sistema rifiuti moderno ed efficace».
«Bucci si è sempre riempito la bocca con il decoro urbano ma le strade sono sporche e i cassonetti stracolmi – continuano Pastorino e Bruzzone – e la Tari aumenta perché non abbiamo un sistema di gestione moderno. Il nuovo impianto Tmb (Trattamento meccanico-biologico) di Scarpino che doveva ridurre i costi di smaltimento è ancora fermo. Prima problemi progettuali, poi ritardi su ritardi. E intanto i nostri rifiuti continuano a viaggiare fuori regione, con un costo enorme che ricade sulle famiglie genovesi. Serve un cambio di rotta netto. Basta con la gestione opaca e improvvisata, serve un piano serio per abbassare la Tari e migliorare il servizio. Le proposte che, come Linea Condivisa, portiamo avanti da tempo, sono chiare: Una raccolta differenziata porta a porta vera e capillare, studiata per le diverse aree della città.
Realizzazione di impianti per la valorizzazione del materiale recuperato tramite raccolta differenziata, per abbattere i costi di smaltimento e trasformare i rifiuti in risorse. Un impianto TMB finalizzato al recupero di materia, in grado di ridurre la quantità di rifiuti destinati allo smaltimento e abbassare i costi per le cittadine e i cittadini. Impianti di biodigestione per il trattamento della frazione organica, così da produrre energia rinnovabile e rendere il ciclo dei rifiuti più sostenibile.
Escludere ogni forma di incenerimento, che non è finanziabile e che va contro le politiche dell’economia circolare della Comunità Europea. La Tari più alta del Nord Italia è solo l’ennesima prova di un’amministrazione che ha fallito. Se il centrodestra non è in grado di risolvere il problema, almeno abbia il coraggio di ammetterlo»