“La maggioranza in Consiglio Comunale è sempre più debole e senza i numeri dell’opposizione non riesce ad approvare le delibere della propria giunta. Questo è il miglior riassunto di quanto accaduto oggi in aula durante la discussione del nuovo regolamento per l’installazione degli impianti di teleradiocomunicazione, proposto dall’assessore Mascia”. È quanto si legge in una nota sottoscritta dai gruppi consiliari di Gruppo Pd, M5S, Lista Rossoverde, Azione, Progetto al Centro-
“La discussione sul nuovo regolamento – prosegue la nota – era iniziata venerdì scorso in commissione, convocata con tempi strettissimi, una prassi ormai consolidata che penalizza il confronto democratico. Il ridotto intervallo di tempo tra la commissione e la seduta consiliare odierna ha tuttavia reso impossibile trovare una sintesi condivisa sul testo della delibera. Oggi, la minoranza si è presentata in aula con una richiesta di sospensiva, con l’obiettivo di dare ai consiglieri di tutti gli schieramenti il tempo necessario per lavorare a un testo realmente condiviso e pienamente ricettivo delle istanze dei cittadini. Tra le proposte avanzate dall’opposizione quelle di un coinvolgimento strutturale dei Municipi nella decisione della collocazione degli impianti, di controlli costanti e pianificati per garantire la sicurezza delle installazioni e, soprattutto, l’esclusione delle cosiddette “aree sensibili” – come asili, ospedali e RSA – dai luoghi destinati agli impianti.
Di fronte all’indisponibilità della maggioranza a costruire un percorso condiviso su di una modifica regolamentare, si è deciso di abbandonare l’Aula con un gesto che evidenzia l’incapacità della maggioranza di garantire i numeri necessari per approvare le delibere di giunta, nonostante le continue forzature nei tempi e nelle modalità di discussione”.
“Ogni lettura strumentale di questo gesto – conclude il documento – è respinta con forza al mittente. Quello che è avvenuto oggi è il tentativo concreto da parte della minoranza di arrivare a un testo condiviso che potesse rappresentare al meglio gli interessi della città, nonostante l’ostinata chiusura della ‘maggioranza’ che non esiste più”.