Un avvio cauto per la Borsa di Milano, con l’indice che non si discosta molto dalla parità a quota 36.242 punti (-0,07%) e su cui pesa lo stacco cedole di Enel (-1,22%) e Snam.
La volatilità è alta e il listino oscilla ma spiccano i titoli bancari: Monte dei Paschi sale dell’1,5%, Unicredit dell’1,46%, Banco Bpm, alla vigilia del cda che discuterà di operazioni straordinarie, sale dello 0,89%. Sprofonda Tim (-1,64%) sulle dififcoltà che secondo le indiscrezioni ci sarebbero all’incasso del miliardo di euro che il governo dovrebbe restituire per indebito pagamento del canone 1998.
Anche l’Europa non segna grandi differenze in attesa dell’insediamento ufficiale di Trump: Parigi +0,13%, Francoforte -0,07%, Londra +0,06%.
Seduta in rialzo in Asia dopo il colloquio tra Donald Trump e Xi Jinping, alla vigilia dell’insediamento del nuovo presidente Usa, che fa sperare in un allentamento delle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Tokyo ha guadagnato l’1,17%.
Prezzo del petrolio in calo questa mattina sui mercati delle materie prime: il Wti con consegna a febbraio passa di mano a 77,67 dollari al barile con una flessione dello 0,27% mentre il Brent con consegna a marzo è scambiato a 80,47 dollari al barile con una riduzione dello 0,40%.
Nei cambi l’euro è in rialzo sul biglietto verde e sulla divisa giapponese: è scambiato a 1,0314 dollari con un aumento dello 0,40% e a 161,0900 yen con una crescita dello 0,33.
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco è a