La prospettiva di un lancio di missili dell’Iran su Israele e di un allargamento della guerra in Medio Oriente ha depresso i mercati e fatto impennare i prezzi del greggio. Milano segna -1,04%, Madrid -1,83%, Londra +0,48%, Parigi -0,81%, Francoforte -0,58%. Spread Btp/Bund sui 131 punti (variazione -1,27%, rendimento Btp 10 anni +3,35%, rendimento Bund 10 anni +2,04%).
A Piazza Affari hanno sofferto le banche con l’ipotesi di un calo dei tassi, e il lusso a causa del timore che la guerra blocchi o rallenti lo sviluppo globale. Così in fondo al listino principale troviamo Bper Banca (-4,65%), Banco Bpm -4,39%, Mps -3,53%) e Moncler (-3,4%). Positivi invece i titoli oil, con Tenaris in testa al Ftse Mib (+2,83%), Eni +1,52%, Italgas +1,29%. Fuori del listino principale corre Giglio (+10,18%).
La tensione in Medio Oriente ha spinto al rialzo il prezzo del greggio: il Brent a fine giornata sale del 4,2% a 74,71 dollari e il Wti del 4,58% a 71,28 dollari. In rialzo anche i prezzi dell’oro, con la consegna spot a 2.663 dollari l’oncia (+1%) e il future a 2.680 (+0,8%). In lieve calo il gas naturale, scambiato ad Amsterdam a 38,74 euro al megawattora (-0,76%).
L’euro si rafforza contro il dollaro a 1,1073 (da 1,114). Il cambio tra euro e yen scende a 158,96 e quello tra dollaro e yen a 143,54.