Chiusura in ribasso per le Borse europee, tranne Milano (+0,12%), nonostante Wall Street prosegua in territorio positivo. Gli investitori, dopo la pubblicazione del dato sul lavoro americano che è molto migliore delle previsioni e può quindi allontanare la fine della politica di tagli della Fed, sono incerti e attendono i numeri sull’inflazione Usa che saranno resi noti giovedì prossimo. Quella dell’Eurozona a dicembre è salita al 2,9%, dopo il 2,4% di novembre, un rialzo previsto. Parigi segna -0,4%, Francoforte -0,14%, Londra -0,43%, Madrid -0,18%. Spread Btp/Bund sui 167 punti (variazione +1,09%, rendimento Btp 10 anni +3,81%, rendimento Bund 10 anni +2,14%).
A Piazza Affari brilla Bper (+1,96%), seguita da Saipem (+1,95%) con il fondo sovrano norvegese Norges Bank salito al 3,177% del gruppo. Bene in generale le le banche, con Banco Bpm +1,74%, Intesa Sanpaolo +1,2%), in coda Recordati (-1,44%). Campari (-1,01%) sconta il fatto che la Cina ha aperto una indagine sui liquori europei.
Il petrolio è ancora in ascesa con la tensione in Medio Oriente: il Wti febbraio sale del 2,54% a 74,02 dollari al barile, il Brent marzo dell’1,8% a 78,99 dollari.
Le notizie sul lavoro americano hanno momentaneamente spinto al rialzo il dollaro: l’euro (1,092 in avvio e alla vigilia) è sceso a un minimo di 1,0877, per poi risalire a 1,097. Il dollaro/yen, salito fino a 145,97, è tornato a 144,089.