C’è tempo fino a lunedì prossimo, 28 febbraio, per presentare le domande per ricevere a partire da marzo l’Assegno unico e universale, sostegno economico attribuito a tutte le famiglie per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni. La scadenza è importante per milioni di famiglie, perché l’assegno unico sostituisce i vecchi aiuti alla famiglia, dal Bonus bebè agli assegni familiari, però, a differenza di questi non entra d’ufficio in busta paga, deve essere richiesto all’Inps con una domanda annuale. Quindi, il lavoratore dipendente che non rispetterà la scadenza del 28 febbraio, in marzo si troverà con una busta paga più leggera, priva delle detrazioni per figli a carico e degli assegni per il nucleo familiare, e senza poter contare ancora sulla nuova misura di sostegno. Ce lo spiega in una diretta Facebook di Liguria Business Journal (visibile in fondo all’articolo) il consulente del lavoro Giulio Dapelo.
Un “alleggerimento” che per molti bilanci familiari potrebbe risultare sensibile e durare qualche mese, può trattarsi di centinaia di euro – l’importo dipende da diversi parametri – ed essere l’equivalente di un mutuo di una rata, per intendersi.
Si potranno recuperare gli assegni persi per non avere presentato la domanda? Dapelo precisa che per le domande presentate entro il 28 febbraio i pagamenti, cominceranno a essere erogati dalla seconda metà di marzo e fino al febbraio dell’anno successivo. Per le domande presentate dal 1° marzo in poi, il pagamento verrà effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Per chi presenta la domanda entro giugno 2022, i pagamenti avranno decorrenza per le mensilità arretrate dal mese di marzo.
E chi non rispetta neppure la scadenza del 30 giugno? Perde tutto quello a cui aveva diritto dall’1/3/2022 al 30/6/2022.
Ma chi ha diritto all’assegno? In sostanza tutti i nuclei familiari con figli fino ai 18 o ai 21 anni. Anche chi dispone di un reddito alto riceve il suo assegno, sia pure al minimo, 50 euro al mese per figlio. Per gli altri Dapelo precisa che l’assegno spetta ai nuclei familiari con un importo relativo al numero dei figli. Anche maggiorenni? Sì, fino al compimento dei 21 anni, purché il giovane si trovi in una di queste condizioni: frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, oppure un corso di laurea; svolga un tirocinio oppure un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a ottomila euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale.
Per i figli con disabilità non sono previsti limiti di età.
Come si può sapere quanto ci spetta? Dapelo lo spiega, fornendo anche degli esempi. Comunque l’importo dell’assegno dipende in sostanza dalla composizione del nucleo familiare e dall’Isee. Inoltre l’Inps ha messo a disposizione un simulatore che permette di calcolare l’importo mensile. Il servizio è accessibile liberamente, senza credenziali di accesso. Per accedere al simulatore non è necessario inserire le credenziali dell’area riservata MyInps. Basta entrare sul sito dell’Inps e digitare “Assegno unico” nella barra di ricerca. Tra i primi risultati dovrebbe apparire proprio il nuovo servizio a disposizione di tutti gli utenti.
Comunque, le variabili e gli interrogativi sono tanti (per esempio: che iter seguire nel caso di coniugi divorziati o separati?). Il consulente prende in esame quelli che possono essere più frequenti. Conviene vedere la diretta.
Infine, come si fa, in pratica, a presentare la domanda? Si può inviarla direttamente all’Inps accedendo al suo sito (se si è in possesso dello Spid), oppure contattando il call center dal telefono cellulare al numero 06 164164 oppure da rete fissa, chiamando il numero linea verde 803164. oppure avvalendosi dell’assistenza dei patronati.