In Liguria le richieste di credito presentate dalle imprese sono calate del 19,2%, ma cresce l’importo medio, che supera i 70 mila euro.
Sono i dati raccolti dallo studio Crif, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, analytics, servizi di outsourcing e processing nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking.
Il progressivo recupero dell’economia contribuisce a normalizzare la domanda di credito dopo il picco del 2020.
Tra le province, Imperia, con un -28% di richieste di credito, scivola al penultimo posto nel ranking nazionale. Flessione meno accentuata a Genova (-15,3%) e La Spezia (-19,9%). Savona segna un -21,2%. La media italiana è -14,5%.
Per quanto riguarda l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese, invece, con 70.489 euro la Liguria si colloca ben al di sotto della media nazionale (105.109 euro). Questo potrebbe essere determinato sia da una minore tensione delle imprese sul fronte della liquidità, sia dalla tendenza a richiedere importi più contenuti, sia dalla preponderanza di richieste da parte di aziende di piccola e piccolissima dimensione.
Il valore più elevato si registra a Genova, con 75.820 euro mediamente richiesti, seguita da Imperia, con 71.054 euro, La Spezia, con 67.659 euro, e Savona, con 58.978 euro.
Maurizio Liuti, direttore corporate communication di Crif spiega: «Sul fronte dell’erogato, nell’ultimo anno gli Istituti di credito hanno goduto di una rischiosità del comparto business fortemente attutita dalle misure straordinarie varate dal governo, in primis le moratorie che hanno consentito di sospendere il rimborso delle rate dei finanziamenti in corso dando ossigeno alle imprese maggiormente in difficoltà. per l’anno corrente l’implementazione del Pnrr contribuirà a determinare il consolidamento di uno scenario congiunturale favorevole, di cui le imprese potranno beneficiare per rilanciare anche i propri programmi di investimenti».