Sono avviate alla demolizione il general cargo Sentinel e la tanker Theodoros. Come Liguria Business Journal ha raccontato qui, si tratta di un business che Genova sarebbe pronta ad accogliere, ma che è difficile da intercettare.
Lo scorso primo luglio entrambe le navi sono state trasferite a rimorchio nel bacino n. 3, dove saranno demolite nei prossimi mesi, insieme a una terza unità di proprietà di San Giorgio del Porto spa, la Mar Grande.
La Capitaneria di porto di Genova ha ripercorso la vicende delle due imbarcazioni legate da un comune destino di abbandono e per le difficoltà incontrate nel tempo per giungere a una facile e rapida soluzione.
La motonave Sentinel nel lontano 2004 giungeva in porto a Genova dove veniva fermata a seguito del ritrovamento di migranti a bordo. Il Tribunale di Genova, con provvedimento del febbraio 2007, trattandosi di nave utilizzata per immigrazione clandestina, a seguito di atto definitivo di confisca, ne disponeva la consegna all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per la successiva demolizione.
Nel 2012 il ministero dell’Ambiente, in risposta ad uno specifico quesito formulato dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Genova, ha confermato che la predetta unità deve essere qualificata come “rifiuto” ai sensi della normativa ambientale vigente, ma fino al 2018 i vari tentativi di gestione delle procedure di gara per avviarla a demolizione non sono andati a buon fine.
Alla luce della progressiva entrata in vigore della normativa di settore, si è instaurata una sinergia tra la Capitaneria di porto di Genova e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Genova.
L’Autorità marittima, in particolare, ha partecipato e condiviso tutti gli approfondimenti giuridici con gli aspetti tecnico/nautici/marinareschi ritenuti necessari e fondamentali affinché l’Amministrazione Doganale potesse curare in modo esaustivo ed efficace tutti gli aspetti procedurali funzionali per l’avvio di una procedura di gara europea mirata ad affidare il servizio di riciclaggio/demolizione della M/N Sentinel, nel pieno rispetto della normativa di settore.
La sistematica e costante collaborazione tra Autorità Marittima e Agenzia delle Dogane, con il contestuale interessamento di Rina Services spa, in qualità di Ente tecnico di classifica navale, ha consentito di seguire percorsi virtuosi evitando potenziali criticità derivanti dalle condizioni di abbandono dell’unità, oramai in fase di progressivo deterioramento dello scafo e collegato sbandamento dell’unità, tanto da incidere negativamente sulle condizioni di stabilità e sull’integrità delle strutture, con possibili negative ripercussioni sulla sicurezza della navigazione e la tutela delle matrici ambientali.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha intrapreso un percorso per giungere in tempi certi alla favorevole conclusione della procedura di gara europea finalizzata all’individuazione di un cantiere con i necessari requisiti previsti dalla normativa nazionale e comunitaria sullo ship recycling.
L’affidamento al cantiere navale San Giorgio del Porto spa deriva dal fatto che opera nel porto di Genova ed è unico cantiere nazionale iscritto nel registro nazionale ed europeo per lo “ship recycling”.
Diversa, pur con alcune similitudini, la storia della M/N Theodoros ormeggiata nel porto di Genova nell’estate 2006, quando fu posta sotto sequestro da parte del Tribunale di Genova per i debiti accumulati dalla proprietà della nave.
La nave è stata successivamente abbandonata da armatore ed equipaggio e quindi cancellata dai registi dello stato di bandiera, diventando un bene apolide.
Tale unità, ultima bandiera Panama, per via dello stato di abbandono, del deterioramento strutturale e delle infiltrazioni d’acqua che iniziavano a presentarsi, ha iniziato a rappresentare un potenziale pericolo per la sicurezza della navigazione portuale e per la tutela delle matrici ambientali.
Per tale motivo, nel 2019, alla luce degli aggiornamenti normativi sullo ship recycling e la necessità di addivenire in tempi certi all’avvio a riciclaggio della predetta nave, la Capitaneria di Porto di Genova interessava opportunamente l’Avvocatura distrettuale dello Stato, sostenendo la tesi che tale unità, in base alla normativa vigente dovesse essere giuridicamente qualificata come “rifiuto”. La stessa Avvocatura dava piena conferma alla tesi della Capitaneria di porto, ritenendo l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale il soggetto pubblico competente ad attivare la procedura per la rimozione d’ufficio e la demolizione.
Al riguardo, occorre ricordare che nel dicembre 2019, a causa di un evento meteorologico particolarmente avverso, la M/N Theodoros rompeva gli ormeggi di prua condizionando gravemente la propria galleggiabilità. Solo il tempestivo intervento di personale della Capitaneria di porto, con il prezioso ausilio dei servizi tecnico nautici, consentì di ripristinare in emergenza le condizioni di sicurezza dell’unità, trasferendola presso un idoneo ormeggio.
Anche per la Theodoros nasceva una strettissima e positiva sinergia tra l’Autorità Marittima e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, collaborazione di grande rilevanza strategica che ha consentito a quest’ultimo Ente, nel mese di maggio 2021, dopo un complesso iter amministrativo, di aggiudicare il servizio di demolizione sempre allo stesso cantiere nel rispetto della vigente normativa in materia di “ship recycling”.
Lo scorso mese di giugno il capo del Compartimento marittimo e comandante del Porto di Genova, dopo la positiva conclusione di due distinte conferenze di servizi e tenendo già in considerazione i criteri e i requisiti dettati dal decreto 151 del 26.05.2021 (ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili) ha approvato i piani di riciclaggio di entrambe le “navi-rifiuto”.