«L’aumento dei canoni demaniali deciso dal governo coinvolge in maniera pesantissima anche i settori della pesca e dell’acquacoltura: dal 31 dicembre, con l’entrata in vigore del provvedimento, crescerà di ben sette volte. In questo 2020 il settore è stato colpito dall’emergenza Covid in modo particolarmente duro: è necessario che il governo ritorni sui propri passi».
Lo dichiara il vicepresidente e assessore alla Pesca Alessandro Piana, a proposito dell’aumento dell’importo del canone demaniale minimo portato da 361,89 a 2.500 euro.
«Il dl Agosto ha rivisto i criteri di calcolo del canone relativo alle concessioni demaniali marittime, coinvolgendo diverse categorie tra cui appunto i pescatori – aggiunge Piana – Già nei giorni scorsi a Roma è stato approvato un ordine del giorno che prevede un intervento normativo su questo tema già nel primo provvedimento possibile».
Sono circa 362 le imprese liguri attive nel settore della pesca e acquacoltura (dati Infocamere, terzo trimestre 2020).