Spostamenti vietati tra Regioni e divieto di raggiungere le seconde case dal 21 dicembre al 6 gennaio, Natale e Capodanno dentro i confini comunali, rientro a scuola in presenza non prima del 7 gennaio. Sono le principali misure previste nella bozza del prossimo dpcm che entrerà in vigore domani, venerdì 4 dicembre, e potrebbe durare anche 50 giorni (tra le ipotesi il 15 gennaio). Il testo è stato inviato ai presidenti delle Regioni per le loro valutazioni, in vista di un nuovo confronto con il governo prima della firma.
L’impianto delle misure, nel suo complesso, è sostanzialmente confermato rispetto a quanto illustrato ieri in Parlamento dal ministro della Salute Roberto Speranza: l’obiettivo, visto il calo di contagi degli ultimi giorni, è quello di non far risalire la curva e scongiurare una nuova ondata.
Confermato quindi il sistema in tre fasce (rossa, arancione, gialla, possibile le decisione di aumentare le fasce più “morbide”). Coprifuoco in tutta Italia alle 22 e ristoranti chiusi in zona gialla alle 18. E nei venti giorni tra Natale e l’Epifania nessun ammorbidimento: previsti anzi più blocchi e misure più rigide ovunque. Dal 21 dicembre non ci si potrà spostare tra Regioni e province autonome se non per lavoro, salute e “situazioni di necessità”, oltre che per tornare nella propria residenza, domicilio o abitazione.
Tema che accenderà un duro confronto con le Regioni, il cui giudizio è atteso in queste ore, sarà proprio quello degli spostamenti e delle “situazioni di necessità“: «Secondo un primo testo che circola del decreto legge del governo – scrive su Facebook il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – non solo dal 21 dicembre al 6 gennaio sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra le regioni, ma addirittura non saranno consentiti i movimenti tra Comuni il 25 e 26 dicembre e a Capodanno. Quindi succederà che il giorno di Natale, per esempio, se abitate a Carcare e vostra sorella e i nipotini vivono ad Altare non potrete andare a trovarli».
«Il ristorante è aperto ma è nel comune vicino, nella campagna, a due chilometri da voi? Non si potrà andare! Immaginatevi il pienone – commenta ancora Toti nel post – E se proprio troverete un ristorante nel vostro comune per un pranzo solitario, poi non potrete neanche smaltirlo facendo una passeggiata tra Santa Margherita e Portofino. Ma in compenso si potrà partire da Nervi e fare indisturbati ben 30 km per arrivare a Voltri! Ma chi scrive queste norme ha mai vissuto nella province italiane o solo nelle grandi città? Sa che il nostro Paese è composto da tanti piccoli comuni, uno vicino all’altro e che così separeremo milioni di italiani senza valide motivazioni scientifiche legate alla lotta contro il virus? Mi auguro davvero che, come sempre, questa bozza, visto l’effetto che sta facendo, alla fine venga modificata. Perché qui invece del buon senso tanto auspicato vedo solo del NON SENSO. E non mi pare che in Europa qualcun altro abbia fatto una cosa simile».