La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n.246 del 5 ottobre del decreto che norma il superbonus al 110%, dovrebbe chiarire quali sono i requisiti delle asseverazioni per l’accesso alle detrazioni fiscali e lanciare definitivamente questo tipo di agevolazione per la riqualificazione energetica degli edifici. In realtà non è ancora tutto così certo.
Anaci Liguria, l’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, mette in guardia su alcune problematiche che ancora sussistono. Il presidente Andrea Busanelli spiega: «Esiste innanzitutto la questione della convocazione delle assemblee di condominio. Per il Superbonus se ne devono fare almeno due: una per istruire i condomini sull’iter per capire se il condominio può entrare in questo tipo di detrazione, cioè fare almeno il salto di due classi energetiche e poi una per deliberare a chi affidare i lavori. Noi come associazione abbiamo chiesto al governo che aiutasse il condominio nel poter fare le assemblee. Oggi non è possibile farle online per legge, perché il codice civile prevede un luogo fisico».
Questo aiuto sinora è mancato: non è facile trovare locali a norma Covid e sanificarli. Inoltre ci sarebbe un enorme problema di eventuali quarantene nel caso un amministratore venisse trovato positivo, magari un professionista che ha gestito dieci assemblee in dieci giorni.
La norma eleva al 110% l’aliquota di detrazione dall’Irpef sulle spese sostenute dal 01.07.2020 al 31.12.2021 per interventi di efficienza energetica, interventi antisismici, impianti fotovoltaici e infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici negli edifici.
Il quadro, però non è ancora completo per altri motivi: «C’è un enorme problema – aggiunge Busanelli – di verificare la conformità urbanistica dell’immobile perché per esempio a Genova è difficilissimo accedere in Comune per vedere le pratiche. Inoltre non è chiaro se conformità si riferisca all’involucro condominiale o ai singoli appartamenti. In quest’ultimo caso diventerebbe molto complicato».
Altro aspetto da non sottovalutare: le agevolazioni fiscali sono concesse sulla base delle dichiarazioni del contribuente, e i controlli a posteriori rendono difficile un eventuale recupero rivalendosi sul professionista.
Busanelli sottolinea anche una problematica che riguarda la categoria che rappresenta: l’amministratore di condominio è il committente delle opere eseguite. «Il messaggio che sta passando è questi lavori siano gratis. In più ci sono aziende che offrono il servizio “chiavi in mano”. Dal nostro punto di vista risulta complicato pensare di poter operare in questa maniera. Ci preoccupa che sfugga il controllo legittimo dell’appalto nel momento in cui c’è un unico soggetto che fa il lavoro, che nomina i tecnici di controllo, nomina e paga gli asseveratori senza che il condominio e l’amministratore possano avere voce in capitolo». Il modello “chiavi in mano” piace poco ad Anaci Liguria, visto che le responsabilità del committente restano le stesse anche in qualità di sicurezza sul lavoro.
Per questo il messaggio di Anaci è di procedere con calma. «Vorremmo, come abbiamo fatto in altri casi, predisporre delle linee guida, per poter scrivere qualcosa di compiuto a quadro normativo completo. Invece sinora abbiamo registrato un approccio a gambero da parte del governo, perché queste detrazioni sono state annunciate a maggio e il tutto gratis in realtà non è possibile visti i massimali di spesa fissati».
Secondo il presidente di Anaci gli amministratori che stanno convocando assemblee ora lo stanno facendo imprudentemente anche alla luce del fatto che l’orientamento è di prorogare il 110% al 2023. «Il 110% è un’arma formidabile di riqualificazione per il patrimonio immobiliare, ma temiamo che chi delibera di fare lavori adesso per prendere 110% in realtà lo faccia per questioni solo parzialmente legate all’efficientamento».
I problemi degli amministratori non sono solo legati al Superbonus
Le difficoltà nel convocare le assemblee condominiali sta creando problemi anche sul pagamento ordinario delle forniture di acqua ed energia: «Noi abbiamo fatto tutto per inviare bilanci consultivi e preventivi, chiedendo ai condomini di effettuare i pagamenti, tutto però è basato sulla fiducia reciproca. Registriamo inoltre, come associazione, un comportamento non collaborativo di molti fornitori. Un po’ più di tolleranza, in un periodo come questo, sarebbe stato gradito».