Il forte ribasso del petrolio ha penalizzato le borse europee, già frenate dalle incertezze sulla ripresa economica e sulla Brexit e dai timori relativi alla tensione Usa-Cina, mentre a Wall Street aumenta il timore di un possibile crollo del comparto high-tech in seguito alla decisione della Borsa Usa di non inserir Tesla nell’indice S&P 500. Parigi segna -1,59%, Francoforte -1,01%, Londra -0,12%. Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All Share -1,67% e Ftse Mib -1,81%. In moderato aumento lo spread Btp/Bund a 154 punti (+1,95%).
A Piazza Affari, crollano Tenaris (-3,44%) a causa della debolezza del petrolio e Stm (-3,44%) in scia al resto del comparto europeo. Deboli le banche, a partire da UniCredit (-3,72%), in attesa della riunione Bce di giovedì prossimo. In controtendenza Pirelli (+3,7%) con gli analisti di Citi che promuovono il titolo a “buy” e confidano in una ripresa a stretto giro del mercato dell’auto.
Sul fronte dei cambi, l’euro pwerde terreno rispetto al dollaro e passa di mano a 1,179 (1,1822 ieri in chiusura) mentre continua a rafforzarsi sulla sterlina a 0,904 (0,898). La divisa britannica, frenata dalla Brexit, perde quota nei confronti dei dollaro a 1,303 (1,316).
L’aumento dell’offerta di greggio da parte dell’alleanza Opec + ha affondato il petrolio: il Wti con scadenza a ottobre e’ scambiato a 36,5 dollari (-8,2%) mentre il Brent del Mare del Nord su novembre vale 39,5 dollari al barile (-5,8 per cento).