Prima giornata di settimana fiacca per Piazza Affari, che con Madrid è stata la Borsa europea più debole nonostante l’allentamento della tensione sui titoli di Stato dei due Paesi: l’indice Ftse Mib è sceso dello 0,39% a 19.950 punti, il Ftse All Share ha segnato un ribasso finale dello 0,41% a quota 21.791. Chiudono sopra la parità Parigi (+0,18%), Francoforte (+0,15%) e Londra (+0,61%).
Tra i titoli principali quotati alla Borsa di Milano, debole nel finale Leonardo che ha chiuso in ribasso del 2,4% a 5,84 euro. In linea Banco Bpm (-2,4%) e Tim (-2,3%). In generale segni negativi per il settore finanziario nonostante il leggero miglioramento dello spread, che chiude a 138 punti base, con il rendimento del decennale italiano a 0,927%: Mediobanca scende dell’1,6%, Generali e Unicredit di mezzo punto percentuale e Intesa dell’1,4%. Vendite anche su Atlantia (-1,3% a 14 euro), fiacche Enel ed Eni, in rialzo di un
punto percentuale Exor, con la Ferrari in aumento dell’1,6% e Recordati dell’1,8%. Balzo per Diasorin, salita del 4,2% finale a 162 euro dopo l’acquisto di Principia Biopharma da parte di Sanofi. Positivi i tecnologici con StMicroelectronics a +1,82%.
I cambi: il dollaro perde terreno a 1,1866 per un euro e 106,01 yen. Euro/yen è a 125,80 yen.
Petrolio in rialzo: il future settembre sul Wti sale dell’1,17% a 42,50 dollari al barile, mentre la consegna a ottobre sul Brent guadagna lo 0,87% a 45,19 dollari.