Intesa Sanpaolo ha depositato oggi presso la Consob e pubblicato il Documento di Offerta relativo all’Ops su 1,144 milioni di azioni UBI Banca e il documento di registrazione, la nota informativa e la nota di sintesi (il prospetto Informativo) relativi all’offerta al pubblico delle azioni ordinarie, rivenienti dall’aumento di capitale di Intesa a servizio dell’Ops. Il periodo di adesione all’Ops avrà inizio il 6 luglio 2020 e terminerà il 28 luglio 2020, salvo proroghe del periodo di adesione in conformità alla normativa applicabile.
«L’offerta – si legge nel documento –rappresenta un’operazione di mercato rivolta direttamente a tutti gli azionisti di Ubi per consentire l’integrazione in Intesa Sanpaolo, al fine di valorizzare le potenzialità dei due gruppi tramite la creazione di una realtà leader in Italia e di dimensioni europee».
Per ciascuna azione Ubi Banca portata in adesione all’Offerta Pubblica di Scambio, Intesa Sanpaolo offrirà un corrispettivo unitario, non soggetto ad aggiustamenti, rappresentato da 1,7 azioni Intesa rivenienti dall’aumento di capitale. Pertanto, il concambio è pari a 17 azioni Intesa per 10 azioni Ubi portate in adesione all’Offerta.
L’accordo – ricorda Intesa Sanpaolo – prevede l’impegno di Bper ad acquistare 532 sportelli bancari del gruppo Intesa come integrato all’esito del perfezionamento dell’offerta (vale a dire quello che sarà costituito da filiali del Gruppo Intesa post integrazione di Ubi e non rappresentato solo da filiali ex Ubi), dai rispettivi dipendenti e rapporti con la clientela. La stima del corrispettivo per il ramo bancario che Intesa Sanpaolo intende vendere a Bper, nell’ambito dell’Ops su Ubi, sarebbe alla data del 19 giugno pari a circa 660 milioni di euro.
«In caso di provvedimento autorizzativo condizionato all’esecuzione di misure ulteriori o diverse rispetto alle cessioni previste dall’accordo con Bper, Intesa Sanpaolo – si legge nel prospetto – si riserva la facoltà di rinunciare, in tutto o in parte, alla Condizione Antitrust, che è posta nel suo esclusivo interesse”. La pendenza del procedimento dinanzi all’Antitrust, spiega Intesa, non preclude il perfezionamento dell’offerta e, in particolare, l’acquisto delle azioni Ubi portate in adesione alla stessa. In ragione di ciò – anche qualora tale procedimento non arrivasse a conclusione entro il secondo giorno di borsa aperta antecedente la data di pagamento del corrispettivo – Intesa si riserva la facoltà di rinunciare alla Condizione Antitrust ovvero di avvalersene e di non dare corso all’offerta. “Intesa Sanpaolo – sottolinea nel prospetto l’istituto guidato da Carlo Messina – si è impegnata ad assumere impegni di natura strutturale, aventi ad oggetto la dismissione di 17 sportelli bancari di Ubi” e “ritiene che la cessione dei predetti sportelli bancari sia idonea ad eliminare le residuali criticità Antitrust».
In merito alla citazione in giudizio ricevuta per la vicenda della clausola Mac, Intesa Sanpaolo fa sapere di ritenere «del tutto infondate le domande svolte da Ubi nel giudizio, oltretutto in assenza di preventiva autorizzazione degli azionisti di Ubi».