«Anche oggi si sono verificati seri disagi sulla rete autostradale ligure. Come istituzioni stiamo continuando a ribadire in modo compatto che non si può barattare la sicurezza con la sopravvivenza di un territorio, né si può pensare di recuperare 20 anni di incuria, imperizia e ritardi in poche settimane, provocando un danno certo alla Liguria che sta ripartendo lentamente in tutte le sue attività legate al porto, al turismo e agli altri settori strategici. Non è accettabile il rimpallo di responsabilità tra il Mit e Aspi, che sono i nostri interlocutori, su un piano che a oggi è inapplicabile senza un gigantesco danno per nostra comunità». Lo ha detto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ieri sera al termine della riunione con i vertici di autostrade e il commissario incaricato dal ministero delle Infrastrutture Migliorino, insieme anche al sindaco e presidente di Anci Liguria Bucci e alla Camera di Commercio.
«I nostri interlocutori – ha precisato Toti – sono Aspi e il ministero: né la Regione né il Comune né tantomeno la Camera di Commercio hanno titolo su un programma di lavori che non possiamo accettare perché mette in seria difficoltà tutto il territorio e, nel mettere in sicurezza le gallerie, rende più insicure le nostre autostrade con una serie infinita di cantieri. Abbiamo ribadito che per noi resta valido il piano che prevede la fine dei cantieri nel mese di giugno con l’apertura di doppie corsie per senso di marcia su tutte le tratta a partire da luglio, per un parziale ritorno alla normalità. Per questo abbiamo chiesto ad Autostrade che i cantieri di verifica, per lo smontaggio delle onduline, siano spalmati nel tempo ed effettuati solo di notte con la riapertura dei tratti al mattino, sotto la vigilanza del Mit. Ci aspettiamo nelle prossime ore che il piano sia ridefinito dal Mit e dalla concessionaria e quindi applicato».
Secondo il presidente della Regione «null’altro sarebbe tollerabile per quanto ci riguarda: il piano di messa in sicurezza non può penalizzare oltre una regione che è già stata penalizzata dalla tragedia di ponte Morandi, con tutto il dolore e i disagi che ha determinato. Da presidente della Regione non mi interessano le responsabilità precedenti: saranno altri soggetti ad accertare ritardi e mancanze. Oggi mi interessa trovare soluzioni. Dopo un lungo e franco confronto, il piano che abbiamo abbozzato oggi è l’unico accettabile, considerato i molti danni che i disagi hanno già provocato al nostro territorio. Ci aspettiamo che venga definito dal ministero e dal concessionario entro le prossime ore: altrimenti siamo pronti a tutelare la nostra regione in ogni sede e con ogni mezzo possibile».