Ristorazione e pulizie scolastiche e aziendali: a Genova la Filcams Cgil di nuovo in piazza il 23 giugno, questa volta in occasione della mobilitazione indetta a livello nazionale per il giorno successivo.
Siccome il 24 giugno a Genova è festa patronale, la Filcams Cgil provinciale anticipa al 23 giugno la manifestazione, questa volta indetta a livello nazionale con iniziative territoriali, che porterà. In piazza De Ferrari alle 10 scendono in piazza i lavoratori delle mense e delle pulizie scolastiche e aziendali.
Sono oltre 80 mila i lavoratori coinvolti in tutta italia, di cui 39 mila delle mense scolastiche e 13 mila delle mense aziendali. A Genova, secondo la Filcams, si parla di almeno 1500 persone il cui presente è difficile e il futuro ancora più incerto, per il quale è indispensabile trovare soluzioni immediate.
I lavoratori delle mense delle pulizie scolastiche hanno terminato la copertura dell’ammortizzatore sociale (Fis) con causale emergenza Covid-19, in molti sono rimasti senza reddito per 3 mesi per responsabilità delle numerose imprese che non hanno anticipato l’assegno ordinario e per il grave ritardo nella liquidazione dell’indennità da parte dell’Inps. Come ogni anno, vedranno sospesi i loro contratti a giugno, con la fine dell’anno scolastico, rimanendo per questi mesi senza retribuzione, senza ammortizzatori e senza possibilità di ricercare una nuova temporanea occupazione preclusa dagli effetti della crisi in atto. Senza una prospettiva certa rispetto ai tempi e alle modalità di ripresa dei servizi per l’anno scolastico 2020/2021.
I lavoratori delle mense e pulizie del settore privato (aziendali) stanno esaurendo la fruizione delle settimane di cassa in deroga previste dal Dl Rilancio, al termine delle quali non ci sono ammortizzatori ordinari perché l’azienda committente non ha, a sua volta, dipendenti diretti in cassa integrazione.
Quello che è avvenuto durante l’emergenza sanitaria e che proseguirà in larga misura nei prossimi mesi è la non riattivazione o la ripresa solo parziale dei servizi in appalto per effetto dei cambiamenti nell’organizzazione del lavoro da parte delle imprese committenti a partire dal ricorso allo smart-working.
Pur avendo già più volte sollecitato le istituzioni, le organizzazioni sindacali chiedono a governo, regioni, Comuni e imprese, confronti per individuare percorsi condivisi e soluzioni per prorogare, di almeno 27 settimane, gli ammortizzatori con causale Covid-19; la ripresa dell’anno scolastico a settembre, in presenza e in sicurezza per tutti, prevedendo il mantenimento del servizio mensa; prevedere l’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari senza condizionalità rispetto al committente per le imprese e i lavoratori delle mense e delle pulizie “aziendali”; una riforma degli ammortizzatori sociali per non discriminare i lavoratori in appalto e dare risposte strutturali per i lavoratori part time ciclici; misure di sostegno economico straordinarie per affrontare l’emergenza.