L’ospedale Gaslini ha attivato un ambulatorio dedicato all’individuazione e alla presa in carico di minori con sintomatologia conseguenti all’emergenza Covid-19 (sintomi di disturbo da somatizzazione, disturbo dell’adattamento, disturbo da stress post-traumatico e altri), sulla base dei risultati dello studio effettuato e attraverso la sua equipe di psicologi e neuropsichiatri infantili, in stretta sinergia multidisciplinare con la medicina d’urgenza ed i pediatri dei reparti maggiormente coinvolti.
«Sin dalle prime fasi della pandemia – spiega il dottor Paolo Petralia, direttore generale del Gaslini – l’Istituto Giannina Gaslini ha attuato un programma di sostegno e di monitoraggio delle condizioni dei bambini e delle loro famiglie, con colloqui in presenza/distanza e con attività di sostegno e prossimità, anche con l’obiettivo di individuare precocemente possibili situazioni di criticità in ambito psichico comportamentale Aver messo in atto dei percorsi di supporto psicologico e neuropsichiatrico alle famiglie e ai bambini, come è stato fatto dal nostro istituto, non solo ha fornito un aiuto nella fase acuta, ma ha consentito di attivare oggi un nuovo servizio che potrebbe ridurre i rischi di sintomatologie post-traumatiche perduranti nel tempo. In un’ottica di sostegno alle famiglie e contestualmente di studio del fenomeno, il Gaslini aveva attivato fin dall’inizio dell’emergenza Covid19 in collaborazione con l’Università di Genova una indagine scientifica per monitorare l’impatto della pandemia sullo stato psicologico di bambini e famiglie, con particolare attenzione alle famiglie con bambini portatori di malattia cronica».
«Al termine della cosiddetta “fase 1” dell’epidemia – annuncia Petralia – l’ospedale sulla base dei risultati dello studio effettuato e attraverso la sua equipe di psicologi e neuropsichiatri infantili in stretta sinergia multidisciplinare con la medicina d’urgenza e i pediatri dei reparti maggiormente coinvolti, ha attivato un ambulatorio dedicato alla individuazione ed alla presa in carico di minori con sintomatologia conseguenti all’emergenza Covid-19 (sintomi di disturbo da somatizzazione, disturbo dell’adattamento, disturbo da stress post-traumatico e altri)»
«In questi mesi abbiamo potuto osservare – afferma la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale – anche attraverso i disegni dei bambini inviati al 118 nell’ambito di un progetto insieme a Unicef, quanto l’emergenza che abbiamo affrontato, soprattutto nella fase del lockdown, abbia inciso profondamente nella vita dei bambini, costretti a rimanere in casa per settimane. Siamo orgogliosi di questo nuovo ambulatorio che, grazie al un lavoro multidisciplinare di diversi professionisti, ha l’obiettivo di cogliere precocemente eventuali segnali di disagio, prevenendo l’insorgere di patologie anche gravi legate allo stress post traumatico».
«L’ambulatorio sarà dedicato alla prevenzione, al sostegno e all’intervento da parte di una équipe specializzata con l’obiettivo di intercettare, già in fase di triage, condizioni di disagio psicofisico che sono comparse o si sono accentuate (su paziente precedentemente in condizione di fragilità) in concomitanza o a seguito del periodo di emergenza Covid-19», precisa Cristina Venturino, direttore del Centro Psicologia del Gaslini.
Destinatari dell’intervento: Minori da 3-18 anni afferenti al pronto soccorso o intercettati da medici, infermieri ed operatori sanitari dell’Istituto G. Gaslini o segnalati da Pediatra di famiglia.
Obiettivi: Promuovere il benessere psicosociale, offrendo uno spazio accessibile a tutti: facilmente contattabile ed economicamente sostenibile, dove venga garantita la possibilità di ottenere una risposta ai bisogni espressi in tempi utili vista l’emergenza cui stiamo facendo fronte. L’ambulatorio ha come obiettivo quello di valutare, diagnosticare ed intervenire su tutta una gamma di sintomi a insorgenza acuta e post-acuta.
Modalità di intervento: presa in carico da parte di équipe composta da pediatri, neuropsichiatri e psicologi, che forniranno una valutazione psicodiagnostica attraverso colloqui clinici, stabilizzazione con tecniche psicologiche trauma-oriented, e percorsi di psicoterapia breve integrata.
Personale impiegato: Prima consulenza: 1 pediatra, 1 neuropsichiatra, 1 psicologo. Riunione di discussione casi da parte dell’equipe multidisciplinare a cadenza settimanale.
Dove e quando: Ambulatorio Pad.20: una /due mezze giornate dedicate alla settimana
Come accedere: con la richiesta del pediatra di famiglia, con richiesta/ impegnativa interna da parte di altri Reparti dell’Istituto “G.Gaslini”, con accesso diretto tramite richiesta degli operatori del Pronto Soccorso.
L’ambulatorio è nato al termine dell’indagine svolta nei mesi precedenti per monitorare l’impatto della pandemia Covid19/Sars2 sullo stato psicologico di bambini e famiglie, con particolare attenzione alle famiglie con bambini portatori di malattia cronica. L’indagine si è svolta attraverso la compilazione di un questionario online creato per monitorare la situazione, valutare le problematiche, estrarre dati per avere un’idea di quanto potranno essere pesanti le possibili ripercussioni dal punto di vista comportamentale e psicologico, per dare un aiuto adesso e per essere preparati in seguito.
Il sondaggio è stato svolto a circa tre settimane di distanza dal “lockdown”, mediante piattaforma Google Form, in forma anonima. Il questionario ha riscosso subito interesse da parte della popolazione: in due settimane hanno aderito 6800 soggetti da tutta Italia, di cui 3251 hanno dichiarato figli (< 18aa) a carico, il questionario ha avuto una copertura nazionale con adesioni in tutte le regioni Italiane, con una maggior partecipazione da parte delle regioni del nord e alta Toscana. Il 64.7% delle persone che hanno compilato il campione è di sesso femminile, con un età media che si colloca nella fascia dei 40-45 anni.
«Dall’analisi dei dati relativi alle famiglie con figli minori di 18 anni a carico (3251 questionari) emerge che nel 65% di bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6 anni (fino a 18) sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione» dice il professore Lino Nobili, direttore della Neuropsichiatra Infantile del Gaslini.
Per quel che riguarda i bambini al di sotto dei sei anni i disturbi più frequenti sono stati l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia (inquietudine, ansia da separazione).
Nei bambini e adolescenti (età 6-18 anni) i disturbi più frequenti riguardano la “componente somatica” (disturbi d’ansia e somatoformi come la sensazione di mancanza d’aria) e i disturbi del sonno (difficoltà di addormentamento, difficoltà di risveglio per iniziare le lezioni per via telematica a casa). In particolare, in questa popolazione si osserva una significativa alterazione del ritmo del sonno con tendenza al ”ritardo di fase” (adolescenti che vanno a letto molto più tardi e non riescono a svegliarsi al mattino), come in una sorta di “jet lag” domestico. In questa popolazione di più grandi è stata inoltre riscontrata una aumentata instabilità emotiva con irritabilità e cambiamenti del tono dell’umore. Il livello di gravità dei comportamenti disfunzionali dei bambini/ragazzi correla in maniera statisticamente significativa con il grado di malessere circostanziale dei genitori. All’aumentare di sintomi o comportamenti suggestivi di stress conseguenti alla condizione “Covid” nei genitori (disturbi d’ansia, dell’umore, disturbi del sonno, consumo di farmaci ansiolitici e ipnotici), i dati mostrano un aumento dei disturbi comportamentali e della sfera emotiva nei bambini e negli adolescenti, indipendentemente dalla pregressa presenza di disturbi della sfera psichica nei genitori. D’altra parte i disturbi della sfera emozionale dei genitori conseguenti alla “condizione Covid” risultano essere significativamente accentuati nel caso di pregresse problematiche di natura psichica. Inoltre il malessere psichico dei genitori legato alla “condizione Covid” è significativamente più frequente e intenso nella famiglie al cui interno sono presenti sia persone anziane che bambini.
«Questi dati preliminari sottolineano come la situazione di confinamento abbia determinato una condizione di stress notevolmente diffusa con ripercussioni significative a livello non solo della salute fisica, ma anche di quella emozionale-psichica dei genitori e dei bambini» conclude Nobili.