Il primato nazionale dei 56 nuovi casi di coronavirus in Liguria è dovuto a un focolaio in una residenza sanitaria. Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in conferenza stampa.
«Dai dati aggregati dalla Protezione civile nazionale risultano 56 nuovi casi oggi in Liguria. È un’anomalia che dipende dal cluster individuato nella Rsa Santa Marta di Genova: 29 casi rilevati, 20 tra gli ospiti e 9 tra il personale. Un dato che non desta preoccupazione perché dimostra che le Rsa sono sotto stretto controllo e i cluster vengono individuati con rapidità e isolati. Non sono casi che rientrano nella circolazione del virus in comunità. Prova ne è che tutti gli altri indicatori sull’andamento del virus sono più che buoni e per la prima volta da inizio emergenza non abbiamo segnalazioni di decessi dalle strutture sanitarie della Liguria».
Il presidente della Regione ripercorre la vicenda: «Una paziente della Rsa Santa Marta è stata ricoverata al San Martino per una doppia frattura. Dopo il doppio tampone negativo ha potuto rientrare nella Rsa, ma il giorno dopo ha manifestato sintomi di Covid ed è stata ricoverata nuovamente al San Martino. Nei giorni successivi si sono verificati altri 5 casi nella Rsa. Tutti i pazienti e tutto il personale della struttura sono stati sottoposti a tampone».
Oltre a questi, altri due dei nuovi contagi del giorno sono stati rilevati in un’altra Rsa.
Per Toti «I numeri dimostrano che siamo ormai capaci di gestire, intercettare ed evitare che il contagio si propaghi e che abbiamo imparato a gestire il contagio, circoscriverlo, curarlo. È per questo che andiamo avanti sulla nostra strada. Prudenti, ma convinti che il peggio non tornerà grazie al lavoro di tutti».
Tuttavia il caso di oggi mostra ancora che l’anello debole dell’epidemia sono proprio le Rsa o anche solo un ricovero in ospedale (non è chiaro se il contagio sia avvenuto in ospedale o in rsa).
Il report sulle Rsa dell’Istituto superiore di Sanità, che dovrebbe fare il quadro della situazione è fermo, con gli aggiornamenti, al 14 aprile. Risulta quindi difficile capire quale sia realmente lo stato dei contagi in queste strutture.