Il Comune della Spezia ha aderito al progetto comunitario Adapt (Assistere l’aDattamento ai cambiamenti climatici dei sistemi urbani dello sPazio Transfrontaliero), insieme ad altri 13 enti liguri, toscani, sardi e francesi e cofinanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020. Obiettivo, affrontare e gestire in particolare il fenomeno delle alluvioni causate da piogge improvvise e intense.
Proprio delle sfide poste dal cambiamento climatico si è parlato durante il workshop di trasferimento che il Comune della Spezia ha organizzato venerdì 21 febbraio a Carrara, al liceo scientifico Marconi. L’obiettivo del workshop è stato quello di facilitare il riutilizzo di prodotti e strumenti realizzati nell’ambito di Adapt anche in un territorio non direttamente coinvolto nel progetto ma comunque caratterizzato da criticità simili in caso di piogge improvvise e intense.
Tra il pubblico gli studenti e i rappresentati degli ordini. Per il Comune della Spezia era presente l’assessore all’Ambiente Kristopher Casati e per il Comune di Carrara l’assessore all’Ambiente Sarah Scaletti. Si sono avvicendati interventi di tecnici e funzionari comunali spezzini del Servizio Politiche Comunitarie, Ambiente, Lavori Pubblici, oltre a ricercatori Paola Salvati e Stefano Gariano del Cnr Irpi di Perugia che hanno illustrato le analisi territoriali e gli studi sulle dinamiche dei fenomeni climatici, il profilo climatico locale e la proposta di Piano di adattamento ai cambiamenti climatici locali nel territorio spezzino, redatti in collaborazione tra il Comune della Spezia e il Cnr Irpi di Perugia. Il ricercatore dell’Università di Firenze Alessandro Errico ha invece illustrato lo studio sul reticolo idrografico e sulla vegetazione più idonea a migliorare la stabilità dei ravaneti dei bacini marmiferi di Carrara realizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’ateneo fiorentino in collaborazione con Anci Toscana, capofila di Adapt.
La settimana scorsa i partner liguri di Adapt, ovvero i Comuni di Savona, Vado Ligure, La Spezia e Fondazione Cima, in collaborazione di Ire Liguria, hanno organizzato un convegno di capitalizzazione a Savona con l’obiettivo di affrontare le tematiche dell’adattamento al cambiamento climatico a livello locale e regionale. Nell’incontro, le città si sono confrontate in particolare sull’implementazione dei piani locali di adattamento, per continuare insieme un percorso di resilienza territoriale in risposta all’attuale crisi ambientale.
«Il Comune della Spezia è in prima linea sui temi ambientali, sia dal punto di vista amministrativo sia dal punto di vista di progetti comunitari − dichiara il sindaco Pierluigi Peracchini − Adapt è un progetto che coinvolge 14 enti presenti in Liguria, Toscana, Sardegna e in Francia e si occupa non solo dei cambiamenti climatici ma soprattutto capire quali siano le principali linee di azioni più efficaci per adattarsi ai cambiamenti climatici indotti dalla trasformazione del clima che causa, direttamente o indirettamente, criticità che devono essere affrontare. Sono particolarmente orgoglioso di questo progetto, perché credo che il nostro Comune possa portare all’attenzione buone pratiche messe a punto negli ultimi anni in termini di politiche ambientali e di protezione civile. Ringrazio tutti gli uffici coinvolti e l’assessore all’Ambiente Casati che sta portando avanti questo progetto».
«Il Comune della Spezia – dichiara Casati − eseguirà, secondo quanto previsto dal Progetto Adapt, un monitoraggio sia delle azioni realizzate sia di quelle in corso di svolgimento, per verificare l’efficacia delle decisioni e i progressi compiuti nell’ambito dell’adattamento ai cambiamenti climatici e nel caso, adeguarle, a seguito di mutate condizioni o esigenze. Inoltre è possibile, in base alle economie del Programma di cooperazione trasfrontaliero Interreg Italia-Francia Marittimo che venga emanata una nuova call, a cui noi parteciperemo, nel solco di Adapt, per realizzare nuove azioni volte a contrastare il cambiamento climatico».
«I cambiamenti climatici rappresentano sicuramente la sfida con la quale oggi tutti noi, anche solo come semplici cittadini, siamo chiamati a confrontarci – spiega Scaletti − Evolvere verso una città resiliente: da questo obiettivo non possiamo prescindere e auspichiamo che eventi come questo workshop, portato nelle scuole da cui usciranno i tecnici di domani, contribuiscano a far nascere e consolidare in queste nuove generazioni una speciale sensibilità verso queste tematiche. La consapevolezza che il nostro territorio debba evolvere in questo senso la ritroviamo nel Piano Operativo Comunale che la nostra amministrazione sta completando, così come è presente nei Piani Attuativi dei Bacini Estrattivi, già adottati, dove si affronta il tema dei ravaneti e della loro duplice valenza di potenziale rischio dal punto di vista idrogeologico ma anche di protezione per la città grazie alla loro capacità di immagazzinare acqua durante gli eventi meteorici. È proprio durante la redazione di questi piani che abbiamo avuto modo di collaborare con il dottor Errico che è stato uno dei relatori di questo workshop illustrandoci proprio lo studio sviluppato proprio sui ravaneti dei nostri bacini estrattivi».