La Liguria è una delle sei regioni in Italia in cui è ripartita la spesa media annuale delle famiglie è aumentata dal 2007 al 2016. Addirittura si classifica al secondo posto dopo il con una variazione del 3,9%, in valore assoluto +1.026 euro. In totale si è passati da 26.448 a 27.474 euro.
Lo rileva l’indagine condotta da Confesercenti a partire da dati Istat ed Eures-Cer sull’impatto regionale della grande recessione dei consumi che ha colpito l’Italia negli anni scorsi.
Benedetti fa un’analisi più ampia: se per esempio il consumo di beni alimentare, a livello nazionale, tra il 2007 e oggi sostanzialmente tiene (-60 euro), l’abbigliamento e calzature sono in picchiata a -26% (pari a -498 euro), così come in caduta sono mobili, articoli e servizi per la casa (-17% equivalenti a – 263 rispetto al 2007), in salita sono invece le spese per la casa (combustibili, utenze, affitti, assistenza, eccetera) con +315 euro. Visti la Tari e il costo dell’energia e idrico di questa regione sicuramente gli aumenti sono molto maggiori.
«A ciò – sottolinea Benedetti – va aggiunto che in questi 10 anni la grande distribuzione ha guadagnato nuove fette di mercato a discapito degli esercizi di vicinato passando dal 57,7% al 60,2%, complici le liberalizzazioni selvagge intervenute a livello nazionale e la “fame” di oneri di urbanizzazione delle amministrazioni locali per far fronte ai tagli dei trasferimenti statali. In questo senso anche i dati diffusi dall’ufficio statistica del Comune di Genova negli ultimi anni parlano di un’inflazione bassa, priva di fiammate sui consumi in beni e servizi primari, semmai sostenuta dalle utenze, trasporti, eccetera».
Discorso a parte vale per il turismo: «Anche i saldi aperture-chiusure del numero d’imprese, pur in presenza di un turn-over vorticoso mai visto in passato, testimoniano una ripresa di quel tipo di consumi e quindi certamente un capitolo destinato a diventare sempre più significativo – oggi +26 euro rispetto al 2007, pari al +1,7% – anche per le famiglie e le imprese del settore».