Sulla scia del 2016, anche il primo trimestre 2017 del gruppo Iren si è chiuso con un incremento a doppia cifra di tutti i principali indicatori operativi: i ricavi hanno superato il miliardo di euro, in crescita del 18% principalmente per effetto del rilevante aumento delle vendite di energia elettrica a clienti finali (+70%) e della produzione della stessa commodity (+9%).
Il margine operativo lordo, pari a 265 milioni di euro, è aumentato di circa l’11% mentre l’utile netto è cresciuto del 38% attestandosi a 100 milioni di euro.
Risultati ritenuti eccellenti dal presidente del gruppo, Paolo Peveraro, secondo cui “efficienza nei processi ed efficacia e velocità delle decisioni hanno consentito di cogliere alcune opportunità offerte dallo scenario. Performance che, unite agli investimenti delineati nel Piano al 2021, consentono a Iren di continuare a guardare a opportunità di crescita e a generare rilevanti ricadute in termini socio-economici sui territori in cui opera”.
Nei business non regolati il gruppo è riuscito a sfruttare l’accresciuta flessibilità del suo parco impianti, cogliendo le opportunità offerte dallo scenario energetico e allo stesso tempo ha posto in essere diverse iniziative volte a porre il cliente al centro delle sue attività, come testimonia la crescita di circa il 70% dei volumi di energia elettrica venduti ai clienti finali unitamente all’implementazione di iniziative volte a trasformare la fornitura dei prodotti energetici in un servizio ad alto valore aggiunto. Nei business regolati l’attenzione è stata posta principalmente sul lato delle sinergie ed efficienze.
Nel settore Ambiente, che segna una crescita del 22% del margine operativo lordo, è proseguita l’implementazione di sistemi di raccolta basati sul porta a porta e sulla tariffazione puntuale che hanno portato a una percentuale di differenziata media pari a circa il 59% con punte superiori all’80% a fronte di una media nazionale di circa il 47,5%.
Alle positive performance economiche raggiunte si somma una diminuzione del debito netto di 35 milioni di euro in linea col trend decrescente, a perimetro costante, registrato negli ultimi 24 mesi dall’utility, come sottolineato dall’amministratore delegato Massimiliano Bianco che ha rimarcato come «la crescita a doppia cifra di tutti gli indicatori economici è ancora più significativa se letta congiuntamente alle ottime performance con cui si sono chiusi il 2015 e il 2016. Ciò dimostra sia la bontà delle scelte strategiche operate sia la capacità e puntualità nell’implementarle. In relazione ai risultati del trimestre, la crescita è stata guidata dal settore energetico, attraverso lo sfruttamento di alcune condizioni di scenario straordinarie e difficilmente ripetibili». Positivi sono stati anche i risultati dei settori regolati e quasi regolati, grazie anche all’ottenimento di significative sinergie legate al “Performance improvement”, l’importante programma di efficientamento lanciato a fine 2015 e tutt’ora in continua evoluzione e sviluppo.
Risultati apprezzati dal mercato, dove il titolo Iren ha raggiunto i suoi massimi storici superando la soglia simbolica dei 2 euro per azione.