Dieci obiettivi strategici, l’apertura di due indirizzi e-mail per contributi dagli addetti ai lavori e dai singoli cittadini e un cronoprogramma “strettissimo”.
La lunga mattinata degli Stati generali della sanità ligure, affollatissimo appuntamento che ha segnato in sostanza il vero inizio dell’attività dell’assessorato di Sonia Viale in un settore così complesso da capire e governare (e ora anche unificato al sociale), si è conclusa con la promessa di preparare la nuova legge di riforma della sanità ligure entro luglio, mese in cui l’assessore Viale spera di presentare il tutto al consiglio regionale.
Oggi è anche stato pubblicato online il Libro Bianco della sanità ligure (scaricabile in fondo all’articolo): 172 slide in cui è riassunto il contesto socio-demografico ligure, ma anche mostrate cifre e statistiche sulle “performance” nelle diverse Asl, evidenziando come ci sia la necessità di una programmazione e di un’attività più coerenti con le esigenze del tessuto sociale.
I 10 obiettivi sono stati elencati proprio da Sonia Viale: migliorare la programmazione sanitaria, migliorare l’efficianza amministrativa, la revisione organizzativa delle reti, il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, l’integrazione socio sanitaria, la gestione del patrimonio immobiliare, la modifica del sistema dei controlli, la creazione di modelli formativi, il sistema informativo basato sul paziente e il rapporto con le professioni sanitarie per valorizzare competenze e valutare i bisogni formativi.
«Puntiamo sulla condivisione con operatori, cittadini, associazionismo, privato, tenteremo di scrivere norme leggibili, perché spesso il legislatore è complicato. Spero anche nella condivisione politica – dice Viale – in modo che il dibattito in consiglio regionale sia solo l’ultima parte di un percorso proficuo e collaborativo con tutte le parti politiche».
Da domani 16 febbraio saranno attive due caselle di posta elettronica: librobianco.sanita@regione.liguria.it dedicato ad associazioni e reti di operatori del settore sociosanitario (che potranno scrivere sino al 25 febbraio) e scriviassessore.sanita@regione.liguria.it per tutti i cittadini.
Le tempistiche: «Entro i primi di maggio verrà effettuato un check sui lavori in corso in base anche alle proposte pervenute – annuncia Viale – tra maggio e giugno arriveremo alla stesura definitiva di un testo unico di riforma sociosanitaria che sarà il frutto di una sintesi dei dati raccolti e di una profonda condivisione con tutti i territori, da Ventimiglia e Sarzana. A giugno il testo di legge della riforma sarà varato dalla giunta regionale e, infine, a luglio inizierà il suo iter consiliare».
Nell’analisi del Libro Bianco emerge che in Liguria, a differenza di altre Regioni, è per esempio ancora presente un doppio livello di organizzazione dei servizi sociali: esistono 63 ambiti territoriali sociali aggregati in 19 distretti sociali, rendendo complessa la governance e l’integrazione con le Asl.
Il grafico che mostra l’evoluzione del riparto del fondo sanitario nazionale evidenzia come la Liguria sia stata sostanzialmente maltrattata nel corso degli ultimi anni: «Sicuramente con un riparto più equo, che tenga conto dell’alto numero di anziani nella nostra Regione, avremmo potuto dare maggiori risposte ai liguri in termini di sanità», è sicuro Francesco Quaglia, direttore del Dipartimento regionale Salute e servizi sociali. Nell’ultimo anno i costi per la Liguria si sono impennati raggiungendo quota 3,5 miliardi, anche a causa dei nuovi farmaci innovativi per l’Epatite C, che da soli valgono 40 milioni.
Il Libro Bianco contiene, come detto, numeri e statistiche che fotografano il sistema sanitario ligure, il punto di partenza per capire dove intervenire. Per esempio il costo procapite dell’assistenza ospedaliera va da un minimo di 536 euro per l’Asl 1 a un massimo di 607 euro per l’Asl 2.
La produzione specialistica delle strutture liguri vede una prevalenta degli assistiti dell’Asl 3 genovese con il 44,1% pari a 132 milioni. Il costo di un under 14 è di poco superiore a 50 euro, quello di un over 75 supera ampiamente i 300.
Il documento permette anche di confrontare i ricoveri erogati ogni mille abitanti. In certi casi, come per esempio nella medicina generale, c’è un forte squilibrio tra Asl di residenza.
Un esempio di equilibrio è rappresentato dalle Stroke unit, ossia le unità urgenza ictus: dalla Spezia a Ventimiglia c’è una sostanziale parità nel numero di ricoveri ordinari per mille abitanti.
Sulla diagnostica per esempio la Pet (tomografia a emissione di positroni) è erogata molto di più nello spezzino rispetto all’imperiese.
«Solo con dati validati si può avere credibilità – sostiene Walter Locatelli, commissario straordinario dell’Agenzia regionale sanitaria – ma all’interno del Libro Bianco abbiamo anche indicatori di qualità sul nostro sistema, un’analisi dell’offerta che consentirà valutazioni e determinazioni basate sull’evidenza. La qualità in sanità significa valutare un intervento in relazione al rapporto rischio-beneficio, ai costi e ai bisogni della popolazione».
Tra i progetti strategici dichiarati l’attuazione e l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, la promozione di una rete integrata di servizi per i malati cronici e disabili, garantire e monitorare la qualità, la promozione del territorio come sede di assistenza primaria.
Marco Bucci, amministratore di Liguria Digitale, annuncia che entro la fine del 2016 entrerà in funzione il fascicolo sanitario elettronico, ma saranno disponibili anche i referti online e la ricetta dematerializzata: «In questo modo le informazioni sanitarie di ognuno di noi saranno accessibili da qualsiasi supporto digitale e l’operatore sanitario avrà elementi per indagini statistiche. Tutto ciò richiederà un cambiamento dei flussi di lavoro e le abitudini, non sarà cosa facile, ma se consideriamo che l’Estonia già dieci anni fa ha trasferito tutto sull’online possiamo farcela collaborando tutti insieme».