Jacket, tie, smile: così un quotidiano statunitense ha intitolato un articolo dedicato a Claudio Bozzo, il più giovane presidente nella storia di Mediterranean Shipping Company Usa. La serietà della giacca e della cravatta, immancabile quando si lavora, ma sempre accompagnata dal sorriso: così Bozzo, genovese di nascita e newyorkese d’adozione, sintetizza un po’ la storia della propria vita lavorativa, iniziata in Msc il 4 dicembre di vent’anni fa, sotto una nevicata memorabile: «Ricordo ancora oggi il mio primo giorno di lavoro – racconta – quando impiegai un’ora e quindici minuti per arrivare in ufficio: ero andato a piedi perché nessun mezzo circolava sotto tutti quei fiocchi di neve. Ma non sapevo se gli americani fossero abituati a quel clima, e così mi incamminai ugualmente verso il mio ufficio, per non rischiare di fare una figuraccia proprio il mio primo giorno di lavoro a New York. E quando arrivai, il portinaio mi accolse dicendomi che quel giorno sarei stato l’unico a lavorare. Così me ne tornai a casa».
Dopo aver cambiato undici reparti in Msc Usa, arriva, nove anni fa, a soli 38 anni, la presidenza della compagnia che nella Grande Mela, suddivisa in 13 uffici, occupa 1.178 persone. «E li conosco tutti: mi piace conoscere le persone con cui lavoro e instaurare un bel rapporto, anche di amicizia», precisa Bozzo. Ma quando gli si chiede quale sia il segreto del suo successo, non nasconde che ottimismo, fortuna e l’ingresso in compagnia in un momento di espansione ideale, abbiano aiutato non poco la sua carriera. Insomma, con modestia e umiltà, le capacità personali vanno “in secondo piano”. Ma è proprio l’ambiente in cui si lavora che può rappresentare il grande incentivo per migliorarsi giorno dopo giorno, secondo il cosiddetto “push & pull concept”: «Questo insegnano gli americani – spiega – chi lavora per te, e quindi occupa gerarchicamente una posizione inferiore, deve apprezzarti, volerti bene e quindi lavorare per spingerti sempre più in alto. Dall’altra parte, i “capi” devono vedere in te le qualità necessarie per farti arrivare in alto e quindi tirarti verso i piani superiori». Mentalità di cui ormai Bozzo si è appropriato, pur non nascondendo mai la propria genovesità: «Tengo moltissimo alla mia città e quando posso cerco sempre di tornare a Genova. Ma non nascondo che negli Stati Uniti il modo di vedere le cose, soprattutto il lavoro, è completamente opposto rispetto all’Italia: mi dispiace davvero che questa mentalità non ci appartenga.
Un esempio su tutti: appena arrivato a New York, una persona mi disse: “Non devi pensare a come riuscire a risparmiare, ma a come puoi fare per guadagnare di più”. È una mentalità che spinge le persone a crescere». Per questo, quando pensa ai giovani italiani, e in particolare proprio a quelli genovesi, il presidente di Msc Usa sottolinea l’importanza di un’esperienza all’estero: «Vivere per un po’ di tempo in un Paese straniero aiuta, soprattutto a livello di crescita individuale, perché il confronto con un ambiente diverso da quello italiano è importante per se stessi. Ma credo che anche in Italia, nonostante la crisi, per le persone in gamba ci sia sempre un’opportunità: certo, i giovani devono essere preparati e purtroppo devo dire che rispetto ad altri Paesi il nostro livello di preparazione è inferiore. Ma di positivo c’è che sappiamo compensarlo con molte altre qualità, che altri non possiedono».
Non sono solo parole. Claudio Bozzo, che è anche presidente della Camera di Commercio italiana a New York, ha avviato insieme al suo team di 25 persone un progetto proprio per i giovani universitari italiani: «Si chiama Yex, Young executive program: grazie a una partnership tra la Camera di Commercio e moltissime università italiane, nell’ultimo anno siamo riusciti a portare a New York circa 160 studenti per vivere un’esperienza lavorativa di alcuni mesi che per molti di loro si è trasformata in un contratto a tempo indeterminato». Fino a ora sono stati coinvolti in generale 1.100 ragazzi, che hanno potuto partecipare, gratuitamente, a eventi culturali e manifestazioni (circa 30 all’anno) prodotte da Yex. Ma questa non è l’unica recente iniziativa dell’ente camerale newyorkese, di cui Bozzo sottolinea anche l’indipendenza economica dall’Italia raggiunta due anni fa. Il gruppo W2W è dedicato al business femminile che da due anni riscuote molto successo tra l’imprenditoria “pink”. E infine un occhio anche al sociale: «Grazie al contributo delle imprese italiane iscritte alla Camera di Commercio, abbiamo raggiunto in un anno 100 mila dollari da donare a Operation Smile, in aiuto ai bambini dei Paesi più poveri». Insomma, come la definisce lui, una “small chamber with a big heart”.