Una piazza coperta sul modello di altre esperienze europee, come l’Espace 104 di Parigi. In una settimana il Temporary Office – installato nel convento di Santa Maria di Castello durante il Big November 2 a cura della Fondazione Ordine degli Architetti della Provincia di Genova – ha elaborato un progetto di riqualificazione del mercato del pesce di piazza Cavour a Genova.
Dodici professionisti, scelti sulla base di candidature spontanee e provenienti da tutta Italia, sono stati coordinati da Simona Malvezzi dello studio berlinese Kuehn Malvezzi: «Si tratta di un luogo di particolare delicatezza, visto che sono previste trasformazioni significative nei dintorni – spiega Benedetto Besio, presidente della Fondazione – è la porta del Blueprint e, una volta liberato dalla funzione attuale, è inevitabile un dibattito sul futuro utilizzo».
«Abbiamo voluto dare un punto di vista internazionale – puntualizza Paolo Raffetto, presidente dell’Ordine degli Architetti di Genova – e sviluppare l’aspetto della fiducia nel professionista. In questa settimana di lavoro è stato
Valter Scelsi e Lorenzo Trompetto hanno curato l’iniziativa: «Avevamo in mente diverse cose, ma nel corso dei giorni ne sono uscite altre che non immaginavamo, è una grande possibilità di esprimere una posizione sulla città col progetto di architettura», dice Scelsi. «Interessante il contributo che ci hanno dato Comune, Porto Antico, Soprintendenza – aggiunge Trompetto – rispettivamente attraverso le visite di Emanuele Piazza, Ariel Dello Strologo e Andrea Canziani, ma anche direttore del mercato, ci hanno aiutato e dato input interessanti.
«Abbiamo cominciato inquadrando il rapporto della struttura urbana col mare – spiega Malvezzi – prima un collegamento diretto, poi divisi da una barriera insormontabile che si è sfaldata a partire dal 1992 con la riqualificazione del porto antico. La caratteristica principale della struttura è il volume tondo, prima erano due, ma il secondo è stato eliminato dalla sopraelevata».

Il mercato del pesce rientra in un sistema di palazzi significativi, anche moderni, che potrebbe diventare un vero e proprio tour turistico, inoltre alcuni edifici come la casa del boia o la chiesa delle Grazie sono visibili solo dal mercato. E la funzione di mirador sarebbe proprio la prima a essere recuperata: «Genova è costellata di mirador – specifica Malvezzi – dalle terrazze si godrebbe di una vista a 360 gradi e si potrebbe sfruttare anche la copertura». Il mercato come dispositivo verso la città. «L’idea è di potenziare le aggiunte funzionali avvenute nel corso degli anni: il basamento e la torre – evidenzia Malvezzi – si toglierebbero gli infissi per renderlo una rotonda sul mare e il piano terra attraversabile, mentre il primo e il secondo piano potrebbero essere affittati per qualsiasi richiesta».

Gli utilizzi potrebbero essere diversi: luogo dove ascoltare musica, allestire una mostra, spazio per temporary shop, l’idea è di eliminare i parcheggi circostanti e utilizzare la piazza antistante come punto di attrazione, insieme alla colonna che potrebbe essere anche evidenziata in modo luminoso per fare da catalizzatore.
Gli adeguamenti tecnologici sarebbero minimi, gli architetti hanno lavorato sulla sottrazione e ripensato l’edificio come valore per la città, ora spetterà all’amministrazione decidere cosa fare di questo progetto.
La presentazione: Mercato del pesce