Seminario sulle micotossine organizzato da Labcam-Laboratorio Chimico Camera di Commercio Riviere di Liguria, dal Laboratorio Chimico Camera di Commercio Torino insieme a Aeiforia srl, spin off universitario dell’Università Cattolica di Piacenza per il 15 luglio, dalle 9 alle 17, a Piacenza nel centro Congressi Il Fienile. Le micotossine, secondo l’ultimo report sul 2015 della Rasff, il Sistema europeo di allarme rapido, sono i contaminanti chimici più di frequente notificati negli alimenti e nei mangimi animali con 496 segnalazioni. Seguono i residui di fitofarmaci (398) e i metalli pesanti (soprattutto mercurio, cadmio e piombo).
«Le molte allerte su micotossine – spiega Luca Medini di Labcam – danno un’idea della loro diffusione, ma anche dell’attenzione prestata nelle analisi per il rilevamento. La presenza di micotossine rappresenta uno dei principali pericoli chimici per l’alimentazione umana e animale, spesso sotto stimato o del tutto ignorato da molte imprese alimentari che utilizzano materie prime che possono contenere queste tossine. Gli operatori devono garantire che gli alimenti immessi sul mercato siano conformi e soddisfino le disposizioni della legislazione comunitaria e nazionale».
Le micotossine sono composti tossici prodotti da diversi tipi di funghi, appartenenti principalmente ai generi aspergillus, penicillium e fusarium. In particolari condizioni ambientali, quando la temperatura e l’umidità sono favorevoli, questi funghi proliferano e possono produrre micotossine. Generalmente entrano nella filiera alimentare attraverso colture contaminate destinate alla produzione di alimenti e mangimi, principalmente di cereali. Gli alimenti più a rischio sono quelli integrali, soprattutto di importazione, il mais, frumento, orzo, avena, segale, riso, la frutta secca (pistacchi, arachidi, noci, del Brasile, spezie) e possono diluirsi, per assunzione animale, nei formaggi.