Il settore della nautica da diporto nel 2023 ha proseguito la crescita reattiva che ha caratterizzato gli anni post pandemia: il fatturato del comparto industriale (cantieristica nautica e produzione di accessori e motori marini) ha raggiunto il massimo storico di 8,33 miliardi di euro e fra i fattori determinanti che hanno alimentato un incremento di fatturato del 13,6% (che, a sua volta, fa seguito alla già consistente crescita del 20% messa a segno nel 2022 rispetto all’anno precedente) si deve soprattutto considerare l’exploit delle esportazioni della produzione cantieristica nautica: Fondazione Edison, partner scientifico della ricerca di Confindustria Nautica, ha registrato al 31/12/2023 un valore record per l’export di unità da diporto prodotte in Italia, che ha superato la soglia dei 4 miliardi di euro, con gli Usa che continuano a essere il più importante mercato a livello globale per i nostri cantieri.
La nautica tricolore ha evidentemente una forte propensione ai mercati esteri: con un tasso di esportazione pari al 90%, la produzione italiana di nuove unità da diporto conferma il proprio primato mondiale nei superyacht – con oltre la metà degli ordini globali – nonché nei segmenti delle grandi unità pneumatiche, della componentistica e degli accessori.
Il quadro generale, in questi ultimi 12 mesi che ci separano dalla precedente edizione risulta però mutato, con alcune trasformazioni delle dinamiche del mercato nautico nei vari segmenti di riferimento. Il 2024 appare finora caratterizzato da una normalizzazione della crescita del settore, a seguito del lungo ciclo di forte sviluppo, e da una più evidente differenziazione delle dinamiche fra i prodotti di fascia elevata e la piccola nautica. Nello specifico, proprio quest’ultima sta registrando incertezze, causate dalla presenza in alcuni mercati di elevati stock di unità da diporto, che vanno a interferire con la vendita dei nuovi modelli di taluni segmenti dimensionali.
Le performance dei principali saloni autunnali del 2024 potranno chiarire il quadro di riferimento, ma le prospettive per il futuro, a livello di industria italiana, dovrebbero restare comunque complessivamente positive. E non è poco, considerando gli attuali difficili scenari congiunturali esterni, con gli ancora troppo elevati tassi d’interesse, le difficoltà di accesso al credito, le crescenti tensioni geopolitiche internazionali e l’attesa per i risultati delle elezioni americane.
La cantieristica è quello che riveste maggiore importanza sul piano nazionale e che colloca l’Italia in una posizione di leadership, sia per dimensioni che per competitività internazionale.
In base a quanto risulta dall’indagine svolta da Confindustria Nautica sulla base dei questionari somministrati agli operatori del settore, nel 2023 il fatturato della cantieristica (intesa come costruzione di nuove unità più le attività di refit, riparazione e rimessaggio) è pari a 5.640 milioni di euro, di cui 5.144 generati dalle sole unità di nuova costruzione e 496 dalle attività di refit, riparazione e rimessaggio. Nel complesso, il fatturato della cantieristica nautica nel 2023 è risultato in aumento del 15,1% rispetto al 2022; la produzione nazionale relativa alle sole unità di nuova costruzione è cresciuta del 14,8%, quella delle attività di refit, riparazione e rimessaggio è aumentata del 17,8%. è quanto risulta dal report di Confindustria Nautica “La nautica in cifre-Analisi del mercato per il 2023.