Wannenes presenta una nuova asta di dipinti antichi e del XIX secolo, in programma a Genova martedì 25 novembre: a Villa Carrega Cataldi si terranno due sessioni dedicate ai maestri antichi e all’Ottocento, un viaggio nella tradizione figurativa italiana ed europea.
La sezione riservata ai dipinti antichi propone una selezione di opere di altissima qualità e rilevanza storico-artistica, provenienti da importanti collezioni private e in molti casi già esposte in mostre e pubblicazioni di riferimento.
Tra i capolavori in catalogo spicca la Maddalena (lotto 210) di Annibale Carracci, riconosciuta alla mano del maestro bolognese da Carlo Volpe e datato intorno al 1585, e successivamente studiata da Daniele Benati. L’opera, è stata esposta in rassegne internazionali quali Gli esordi dei Carracci (Bologna, 1984) e Da Tiziano a Pietro da Cortona (Atene, 2008), ed è stimata 40.000 – 70.000 euro.
Un importante nucleo è costituito da opere provenienti dalla collezione del celebre baritono Tito Gobbi (1913–1984), figura leggendaria del teatro lirico internazionale, interprete di riferimento di Tosca, Rigoletto e Falstaff. Tra queste spicca il raffinato Ritratto di dama (lotto 162, in foto) di Giuseppe Bazzani, stimato 10.000 – 15.000 euro, presentato alla Mostra del Bazzani di Mantova del 1950. Il dipinto è collocabile attorno al 1750.
Del grande pittore napoletano Francesco Solimena si segnala il Ritratto del duca Annibale Marchese (lotto 209, in foto), esposto a Ritorno al Barocco (Napoli, Museo di Capodimonte, 2009). Il ritratto ha una stima di 20.000 – 30.000 euro.
Tra le opere su carta spiccano due preziosi disegni emiliani: una Vanitas (studio di teschio 1539-1540) (lotto 207, stima 8.000 – 12.000 euro) del pittore e incisore fiammingo Johannes Stephan van Calcar, allievo di Tiziano e autore delle celebri tavole anatomiche del De Humani Corporis Fabrica di Vesalio – raro e importante foglio che unisce scienza e arte in un’inedita meditazione sulla caducità umana – e un Ritratto d’uomo di profilo (lotto 206, stima 3.000 – 5.000 euro), attribuito a Ludovico Carracci da Daniele Benati, ma precedentemente riferito al cugino Annibale da Carlo Volpe.
Non manca la scuola genovese con La Visitazione (lotto 194) di Alessandro Magnasco, proveniente dalla collezione di Ildebrando Bossi e riconosciuta da Fausta Franchini Guelfi come importante aggiunta al corpus grafico del maestro, in dialogo con i fogli conservati a Philadelphia e Cleveland. Lopera ha una stima di 4.000 – 7.000 euro.
Chiude la sezione d’asta dipinti antichi un delizioso ritratto settecentesco, Ragazza addormentata con collarino e cappello (lotto 208) di Pietro Rotari, stimato 3.000 – 5.000 euro, esempio del celebre genere delle “teste di fantasia” che resero il pittore veronese celebre alla corte di San Pietroburgo sotto la zarina Elisabetta.
La seconda parte della giornata dell’asta Wannenes sarà dedicata ai dipinti del XIX secolo, con una selezione di opere che abbraccia la pittura italiana ed europea tra realismo, romanticismo e simbolismo.
Tra i protagonisti segnaliamo la Festa di San Giovanni di Pio Joris (lotto 230), esempio della sua pittura verista e luministica. L’opera, proveniente dalla Collezione Giosi di Roma, costituisce una rara variante del celebre dipinto conservato all’Accademia Nazionale di San Luca. La stima è di 7.000 – 9.000 euro.
Una delle opere più significative in catalogo è la Maternità di Gaetano Previati (lotto 218), stimata 7.000 – 9.000 euro. Proveniente da una collezione privata genovese, il dipinto traduce il tema materno in un simbolo universale di amore e spiritualità, attraverso la tecnica divisionista basata sulla scomposizione della luce in filamenti e pennellate sottili.
Sarà presentato all’incanto anche il Ritratto femminile con canestro di frutta di Natale Schiavoni (lotto 213, 10.000 – 15.000 euro), opera di raffinata eleganza accademica e sensualità ideale, esemplare della sua fama di “pittore delle Grazie”.
La sezione dedicata alla pittura di veduta veneziana include due splendide vedute di Venezia firmate Giovanni Grubacs: Veduta di Piazza San Marco e Venezia (lotto 266) e Canal Grande con la Chiesa della Salute (lotto 267), stimate 10.000 – 15.000 euro ciascuna. I due dipinti, provenienti da una collezione torinese, testimoniano la maestria luminosa dell’artista nel coniugare rigore prospettico e poesia atmosferica.
Un momento di particolare suggestione è offerto dal Capri (lotto 246, stima 4.000 – 6.000 euro) di Mario De Maria, dettoMarius Pictor stima, già esposto in importanti rassegne del dopoguerra tra Torino, Milano e Bologna. Il paesaggio marino, attraversato da una luce vibrante, riflette la poetica dell’artista bolognese, definito da D’Annunzio “il pittore delle lune”.
Chiude la selezione un’incantevole Veduta della Mola di Gaeta (lotto 253) di Pietro Conte, esempio di paesaggismo ottocentesco meridionale, probabilmente presentato alle Esposizioni Borboniche del 1841. L’opera è stimata 3.000 – 4.000 euro.



























