Il centro di competenza Start 4.0 ha chiamato a raccolta stakeholder e aziende per raccontare i primi quattro anni di attività a Genova e parlare del futuro vista la recente nomina a soggetto attuatore del Pnrr. Lo ha fatto nell’evento, molto partecipato, “Il ruolo di Start 4.0 e delle imprese associate per la trasformazione digitale, sostenibile e sicura” al Palazzo della Borsa di Genova.
«Siamo un ecosistema di aziende, enti pubblici ed enti di ricerca che lavorano insieme e raccontano come si può fare innovazione − dice il presidente di Start 4.0 Paola Girdinio − la Liguria ha una marcia in più rispetto a tante altre regioni da questo punto di vista. Eravamo 33, ora siamo a 50 associati. In questi anni abbiamo fatto formazione, supporto alle imprese».
Solo sulla formazione i numeri sono significativi: «L’anno scorso − aggiunge Girdinio − abbiamo formato 35 mila persone, attualmente siamo a 40 mila e adesso siamo diventati soggetti attuatori di Pnrr ed emettiamo bandi, uno scade tra poco, e poi possiamo finanziare servizi e formazione con una scontistica elevatissima, che può andare dal 30,50 sino al 100%».
L’innovazione e la digitalizzazione oggi richiedono competenze e quando si parla di questi argomenti non è solo l’uso del cloud. Non basta: «Digitalizzare − afferma Girdinio − non è solo tecnologia, ma anche cambiamento della mentalità, rivedere i processi, mai come oggi sono necessarie le soft skill e un gruppo multidisciplinare».
Non è possibile fare trasformazione digitale se non c’è una formazione permanente e Start 4.0 si sta spendendo molto in questa direzione attraverso una proposta che è misurata a chi la richiede, basata sulle esigenze aziendali. «Facciamo formazione in aula verticale per i tecnici −spiega Girdinio − e abbiamo un progetto in essere con Ansaldo Energia, che abbiamo supportato per rispondere al bando “nuove competenze”. Abbiamo scritto un sillabus insieme ai dirigenti di Ansaldo di 670 ore di lezione che riguardano dal magazziniere al top management. L’altra nostra best practice è la cyber security. Facciamo awareness, cioè vogliamo insegnare alle persone come devono cambiare il loro comportamento di fronte a una mail malevola per esempio. Questa è stata una delle cose che ci ha reso un po’ più famosi in Italia, perché questi sono i clienti che ci hanno cercato e abbiamo lavorato con importanti aziende e tutto questo l’abbiamo realizzato con l’ausilio dei nostri associati e con docenti dell’università e deil ricercatori del Cnr».
Il lavoro del centro di competenza è stato apprezzato anche dai vertici delle istituzioni liguri: Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, e Marco Bucci, sindaco di Genova.
Start 4.0 ha anche dato vita a due laboratori: un simulatore di reti elettriche che consente di aiutare a progettare in maniera corretta una rete sia di distribuzione sia di trasporto di energia nella particolare situazione complessa che si può presentare per esempio con le fonti rinnovabili e simulando attacchi cyber. L’altro permette di realizzare sistemi Scan to bim in cui si arriva a fare il modello digitale di una struttura o infrastruttura che consente di fare un’analisi predittiva di guasto o per vedere se sta succedendo qualcosa che non doveva succedere.
«Abbiamo una collaborazione col Comune di Genova – sottolinea Girdinio – per realizzare un museo diffuso nel territorio». Ora però Start 4.0 sta cambiando pelle: «Siamo diventati soggetti attuatori del Pnrr, abbiamo ricevuto un finanziamento di circa undici milioni e ottocentomila euro per emettere bandi».
Proprio in questa direzione si inseriscono anche i nuovi decreti direttoriali per la creazione di sei poli di innovazione digitale, la cui selezione è aperta. Luigi Laurelli, del Mimit (divisione Politica per la digitalizzazione delle imprese), ha spiegato che il decreto direttoriale del 24 agosto 2023 ha stanziato 42 milioni di euro dal Pnrr per la selezione.
I nuovi poli rappresenteranno i punti di accesso per le imprese al sistema di trasferimento tecnologico, composto dai Competence Center e dagli European Digital Innovation Hub, ed erogheranno servizi di first assesment digitale e orientamento per favorire la transizione digitale delle imprese.
La selezione è rivolta a enti pubblici e privati che svolgono attività di rappresentanza, supporto e promozione delle imprese a livello nazionale e la presentazione delle domande è attiva dalle 12 del 5 ottobre alle 12 del 31 ottobre.
Le domande devono essere presentate all’indirizzo pec dgpiipmi.div02@pec.mise.gov.it utilizzando la modulistica allegata al decreto del 27 settembre 2023.
L’esperienza delle aziende
«Il tema della cyber è un tema molto attuale − dice Omar Morando di Sababa Secutity, che fa parte di Start 4.0 − e il centro di competenza in cui noi crediamo, è un qualcosa che ci dà l’opportunità di rispondere in maniera elevata, sedendo intorno al tavolo di persone che hanno delle grosse competenze, che parlano la stessa lingua e con cui possiamo collaborare. Noi quattro anni fa eravamo in sette, oggi, per una serie di evoluzioni, siamo 160 e facciamo soltanto sicurezza informatica. Siamo anche all’estero dove, attraverso il centro di competenza, abbiamo avuto modo di trasferire della tecnologia anche in paesi dove gli elementi delle infrastrutture critiche sono molto esposti, molto evidenti. Un altro aspetto di vantaggio è la possibilità di poter disporre anche di fondi tali per cui si riesce a essere più attrattivi e riportare magari in Italia dei talenti, delle competenze».
Matteo Mangini di Dgs racconta: «Oramai siamo una grande impresa consolidata, abbiamo quasi duemila dipendenti e in questo contesto c’è stata negli ultimi anni la parte di ricerca e innovazione che ha giocato un ruolo veramente importante in campo di digitalizzazione, innovazione e salute. Quindi attraverso la partecipazione a progetti di ricerca, networking con aziende, organizzazioni, abbiamo messo a terra gli investimenti realizzati in ambito ricerca e sviluppo. In tutto questo chiaramente il Pnrr rappresenta un’opportunità fondamentale per proseguire questo percorso che è stato iniziato precedentemente, ma che così riceve un boost. Il centro di competenza fa ordine fra tutte le svariate risorse che è il Pnrr mette a disposizione per aiutare le aziende».
Andrea Beccuti, direttore delle Tecnologie e dei sistemi informativi di Iren commenta: «Con Start 4.0 abbiamo collaborato sulla cybersecurity awareness. Un’azienda come Iren è complessa perché gli operativi hanno profili di varia natura. Loro ci hanno supportato in tutto questo programma di formazione anche in un modo molto innovativo. Il progetto è stato di grande successo ed è ancora in corso. Basta che una sola persona all’interno di un’organizzazione sbagli e purtroppo l’organizzazione è compromessa. Il secondo progetto in cui siamo coinvolti è una richiesta di fondi Pnrr su una tematica che per Iren è molto importante, ossia l’acqua. In particolare stiamo richiedendo dei fondi per un progetto super innovativo atto a ridurre le perdite idriche su parte del territorio ligure, dove gestiamo il ciclo idrico integrato. Attraverso delle tecniche molto avanzate, digital, ma anche dei framework di sicurezza particolari si possono ridurre le perdite in maniera molto meno onerosa e molto più rapida rispetto ai tradizionali interventi che sostanzialmente prevedono di cambiare dei tubi sottoterra. Speriamo che diciamo di ottenere i fondi necessari a questo progetto dove oggettivamente il ruolo di Start 4.0 è chiave perché da soli probabilmente non avremmo avuto ne il coraggio né forse la capacità di provare a partecipare a questo bando».