Un anno di Genoa Business Unit: 93 richieste tra domanda e offerta per sedi e spazi in città

Il bilancio di questo primo anno di attività vede 37 istruttorie andate a buon fine

Un anno di Genoa Business Unit: 93 richieste tra domanda e offerta per sedi e spazi in città

Sono 93 i soggetti che dal luglio 2022 a oggi si sono rivolti al Genoa Business Unit del Comune di Genova per chiedere e offrire uffici, spazi, location e terreni nell’area metropolitana. Gli uffici dell’urbanistica, dello sviluppo economico e del lavoro sono riuniti sotto l’assessorato di Mario Mascia e consentono di «prendere per mano l’imprenditore o il privato che vuole mettere a disposizione la sua proprietà per gli investimenti senza farli perdere tra i 24 piani del Matitone», dice l’assessore. Per una prima risposta il tempo medio è di circa tre giorni.

L’impatto auspicato a medio e lungo termine è di favorire l’insediamento di nuove imprese in città e aumentare le opportunità di lavoro e l’attrazione dei campioni territoriali favorendo, al tempo stesso, la riqualificazione e rigenerazione del patrimonio urbano.

Il bilancio di questo primo anno di attività vede 37 istruttorie andate a buon fine, 32 in itinere e 24 che si sono interrotte per qualche motivo. La provenienza geografica di chi si è messo in contatto con la Business Unit è varia: 15 internazionali, 29 nazionali e 49 locali. Ben 81 le richieste e “solo” 12 le offerte. «Ci aspettavamo questo interesse in base a tutto quello che si sta creando a Genova tra infrastrutture fisiche e digitali − afferma Mascia − che pongono le basi per cui le imprese del settore vengono attratte dalla città. Abbiamo avuto un buon carico di lavoro, perché le richieste a volte sono stratificate e provengono da un unico interlocutore magari interessato ad altre attività. Spesso magari subentrano difficoltà sulla destinazione urbanistica, magari non prevista per una determinata area, ma noi vogliamo risolvere le questioni in modo snello ed efficace. Non dobbiamo far perdere tempo e soldi a chi vuole investire. L’amministrazione non deve essere un ostacolo». Il Comune fa solo da facilitatore per l’incontro tra domanda e offerta, poi la trattativa avviene tra i privati. Lo sforzo maggiore, in questi mesi, è la realizzazione di un database aggiornato delle aree dismesse potenzialmente a disposizione per gli investimenti.

La tipologia dei soggetti richiedenti vede in maggioranza studi professionali (14), real estate (12), sport (10), logistica e trasporti (9), ma anche altre categorie come si vede nell’immagine sottostante. Spiccano i due web service/data center e i due fondi di investimento.

Tra i nuovi insediamenti ci sono Caely Renewables, dal primo novembre dentro lo spazio di coworking di Cofoundry a Palazzo Lauro. Si tratta di una società olandese di Amsterdam attiva nel trading di energia rinnovabile. Philip van Dijk, managing Director Caely Renewables e Alex Romanelli, responsabile Area Italia Caely Renewables annunciano che da gennaio 2024 daranno il via ai bandi di assunzione per giovani talenti.

Al Bic, incubatore di Genova, si è insediato Diatech Pharmacogenetics, azienda leader in Italia nella ricerca farmacologica e commercializzazione di kit diagnostici per test farmacogenetici, che ha già assunto personale specializzato a Genova. «Abbiamo scelto la città per le competenze su questo settore − spiega Olivia Alberti, ceo di Diatech Pharmacogenetics − abbiamo già assunto tre persone. La Gbu è stato utile per fare sintesi e ci siamo sentiti accolti. Noi abbiamo la sede principale nelle Marche e posso dire che non sempre è così».

Stessa impressione per Erica Turchetti, ceo & founder di Cofoundry: «A Milano è molto complesso rapportarsi con l’amministrazione pubblica e anche a Roma, dove apriremo a breve, non abbiamo sentito la stessa disponibilità di Genova. Siamo a Palazzo Lauro, un posto bellissimo e Genova ci ha fatto molto coraggio nell’immediato post Covid».

Per Giovanna Massone, dell’omonima Galleria d’arte, si tratta di un ritorno al passato: è tornata in una proprietà della bisnonna paterna. «Sono davvero felice, siamo nell’arte da 40 anni e abbiamo deciso di aprire un’altra nostra unità. La location è bellissima, proprio di fronte alla Galleria di Palazzo Spinola». La Galleria ha inaugurato di recente in vico Superiore di Pellicceria, grazie a un intervento di riqualificazione urbana finanziato da un’imprenditrice di Bergamo di origini genovesi e supportato dal bonus Caruggi emanato dalla direzione Commercio del Comune di Genova.

Tra le novità degli ultimi giorni c’è un fabbricato a Borgoratti di proprietà di un privato che potrebbe essere messo a disposizione di imprenditori interessati.

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