
Il governo ha presentato un disegno di legge sugli affitti brevi.
La nuova proposta di legge cambia radicalmente il suo scopo rispetto alla bozza iniziale di fine maggio.
Secondo quanto prevede la ‘Disciplina delle locazioni di immobili ad uso abitativo per finalità turistiche’, riportata dall’Adnkronos, gli affitti brevi nei centri storici dei comuni capoluoghi delle città metropolitane non possono avere “una durata inferiore a due notti consecutive”. Per chi non rispetta questo vincolo temporale, sono previste multe fino a 5 mila euro.
Affittare un appartamento per finalità turistiche è possibile sono se l’unità immobiliare è ubicata “in un luogo diverso da quello di residenza della parte conduttrice“. Il contratto di locazione viene stipulato direttamente da colui che la detiene legittimamente o tramite soggetti che esercitano attività di intermediazione immobiliare, ovvero soggetti che gestiscono portali telematici, mettendo in contatto persone in cerca di una struttura con persone che dispongono di unità immobiliari da locare. Inoltre, l’affitto per finalità turistiche “può eventualmente avere a oggetto prestazioni accessorie, quali la fornitura di biancheria e il servizio di pulizia dei locali”.
Arriva poi l’atteso Codice identificativo nazionale per gli affitti brevi. “Al fine di assicurare la tutela della concorrenza, della sicurezza del territorio e per contrastare forme irregolari di ospitalità, il Ministero del turismo assegna, tramite apposita procedura automatizzata, un codice identificativo nazionale – Cin a ogni unità immobiliare a uso abitativo oggetto di locazione per finalità turistiche” si legge nel testo. “Chiunque concede in locazione un immobile a uso abitativo per finalità turistiche privo di Cin è punito con la sanzione pecuniaria da 800 euro a 8.000 euro”.
Il regime fiscale per gli affitti brevi svolti per finalità turistiche possono riguardare “non più di due appartamenti”. Si tratta di una ‘stretta’ rispetto alla precedente norma che prevedeva non più di quattro appartamenti in merito al regime fiscale delle locazioni brevi, superato tale tetto si presume che l’attività venga svolta in forma imprenditoriale.
L’obbligo di riscuotere l’imposta di soggiorno “si estende anche ai soggetti esercenti attività di intermediazione immobiliare e di gestione di portali telematici qualora abbiano incassato il canone o il corrispettivo, ovvero siano intervenuti nel pagamento dei predetti canoni o corrispettivi, in relazione ai contratti di locazione per finalità turistiche di cui alla presente legge nonché ai contratti di albergo, alloggio, o comunque diversamente denominati, conclusi con le strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere”.
Chi affitta per brevi periodi una casa a fini turistici è obbligato ad attenersi alle norme per la prevenzione degli incendi e inoltre avere tutti gli impianti a norma anche con dispositivi per la rilevazione del monossido di carbonio. “È vietato concedere in locazione unità immobiliari a uso abitativo per finalità turistiche prive dei requisiti igienico-sanitari e di sicurezza degli impianti, stabiliti dalla normativa vigente, pena l’applicazione delle sanzioni ivi previste” si legge nel testo.
«La presentazione del ddl sugli affitti brevi, è una importante iniziativa per il comparto turistico − commenta l’assessore regionale al Turismo Augusto Sartori − si sentiva l’esigenza di un intervento normativo che regolasse la materia e che mettesse dei limiti agli appartamenti in affitto a uso turistico nonché obblighi chiari anche ai portali di intermediazione. Per troppi anni non vi è stata alcuna gestione delle locazioni a uso turistico: il fenomeno, grazie soprattutto allo sviluppo di importanti portali di intermediazione, è cresciuto anno dopo anno in tutte le principali località turistiche nazionali e nei centri storici delle nostre città. Questo ha causato sia problemi di concorrenza sleale per gli alberghi e per il comparto extralberghiero sia problemi sociali nei centri delle grandi città in cui è sempre più difficile trovare appartamenti in affitto per le famiglie».
Sartori auspica l’approvazione del ddl per avere «regole chiare da rispettare per evitare situazioni spiacevoli a operatori e turisti come tante volte avvenuto negli scorsi anni».